8. Il ponte

Creato il 12 dicembre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su dicembre 12, 2011

da qui

Dalia ci è riuscita: ha portato Fausto nella città che ama. Lo guida nella piazza dalle mille luci, di notte, con la cupola in fiamme, il campanile che punta verso il cielo come per pregare, no, per sfidare il destino che incombe ogni momento.
- Fausto.
- Dalia.
Il ponte è il giocattolo che sognava da bambina, un riflesso continuo di case, di negozi; nel fiume affondano pensieri e sentimenti senza riuscire più a venire a galla.
- Volevo dirti che ti amo.
Più in là, è un serpente che si attorciglia fra le case, uno specchio dei sogni che non arrivano alla fine, le richieste d’aiuto che si perdono nel nulla.
- Anch’io ti amo.
La chiesa è un fantasma che grida nella notte, avvolto in un lenzuolo più bianco delle stelle; lo guardi e ti chiedi da quale parte stia la verità.
- Non dirmi quello che non senti. Ho bisogno di te, non di compassione.
Non hai mai visto tante luci in una notte sola; la birra scorre nella gola, perché non gli dici che ci credi, che ti sei sbagliata, per un momento hai pensato che ci fosse un’altra, ma non è vero, abbracciami, Fausto, sono solo una stupida, perdonami.
- Quando fai così diventi insopportabile: non ho niente da nascondere, perché dovrei ingannarti?
Diglielo, diglielo: era soltanto una nuvola confusa con la coperta scura del cielo, ora che la birra scorre e senti il sangue pulsare nelle vene, nelle tempie, ora che la fila dei ricordi è un lungofiume abbagliato dalla luce dei lampioni, ferito da finestre illuminate che si affacciano sopra le illusioni, una coppia che litiga, una figlia al capezzale del padre agonizzante, un bambino lasciato davanti alla TV, dove sfilano immagini che non può capire.
Perché non ti confidi, vorrei che fossi felice, sono disposta a farmi abbandonare purché tu possa essere te stesso.
Non vedi che la città si offre come un’amante dal corpo tutto bianco al cielo scuro di dicembre? Diglielo, Dalia, diglielo che sei ancora innamorata, è solo un equivoco della gelosia, l’esplosione inutile dei fuochi artificiali che, contro il buio della notte, sono una luna inverosimile sul ponte in fiamme della tua disperazione.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :