A tutte le gentili Signore e Signorine auguro una felice festa e dedico questa poesia nella mia traduzione fresca di giornata.
Maria Pawlikowska-Jasnorzewska
Chi vuole che io lo ami
Chi vuole che io lo ami, non può mai essere affranto
e deve riuscire a portarmi in braccio molto in alto.
Chi vuole che io lo ami, deve saper sedere su una panchina
e osservare attento gli insetti e la più piccola margheritina.
Deve saper sbadigliare quando un funerale gli passa davanti,
quando nelle processioni dei devoti ascolta le grida e i pianti.
Ma in compenso deve commuoversi quando un cuculo fa cucù
o quando un picchio sulla scorza di un faggio batte sempre più.
Deve saper accarezzare un cagnolino e con me fare ugualmente,
e ridere, e vivere un dolce sogno che non contiene niente,
e non sapere nulla, come me, e tacere in una dolce oscurità,
ed essere lontano dall’ira e altrettanto lontano dalla bontà.
(C) by Paolo Statuti