Magazine Poesie

8 marzo 2015

Da Paolo Statuti

 

fiori

 

A tutte le gentili Signore e Signorine auguro una felice festa e dedico questa poesia nella mia traduzione fresca di giornata.

 

Maria Pawlikowska-Jasnorzewska

 

Chi vuole che io lo ami

Chi vuole che io lo ami, non può mai essere affranto

e deve riuscire a portarmi in braccio molto in alto.

 

Chi vuole che io lo ami, deve saper sedere su una panchina

e osservare attento gli insetti e la più piccola margheritina.

 

Deve saper sbadigliare quando un funerale gli passa davanti,

quando nelle processioni dei devoti ascolta le grida e i pianti.

 

Ma in compenso deve commuoversi quando un cuculo fa cucù

o quando un picchio sulla scorza di un faggio batte sempre più.

 

Deve saper accarezzare un cagnolino e con me fare ugualmente,

e ridere, e vivere un dolce sogno che non contiene niente,

 

e non sapere nulla, come me, e tacere in una dolce oscurità,

ed essere lontano dall’ira e altrettanto lontano dalla bontà.

 

(C) by Paolo Statuti

 



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