L’8 novembre 2011, l’Italia vede approdare su Fox la puntata pilota di una nuova serie tv americana che, nel giro di poco tempo, diventerà famosissima. Stiamo parlando di American Horror Story, ideata da Ryan Murphy e Brad Falchuk e andata originariamente in onda per la prima volta il 5 ottobre 2011 sulla rete americana FX.
La serie tv si ha attualmente all’attivo quattro stagioni. Il titolo di ogni stagione fa riferimento alla tematica ricorrente, che cambia di stagione in stagione così come i personaggi protagonisti. La prima stagione (2011) si chiama “Murder house”, seguita da “Asylum” (2013), “Coven” (2013 USA, 2014 Italia) e, ancora in corso, “Freak Show” (2014).
La particolarità principale della serie è il richiamo alle serie antologiche, che fa sì che ogni stagione sia formata da personaggi, ambienti ed epoche diverse. Gli attori rimangono, ciò nonostante,spesso gli stessi. Vediamo dunque, per fare un esempio, Jessica Lange che si accinge a vestire i panni di un’inquietante vicina di casa in Murder House, di una suora non esattamente “canonica”, di una strega e, infine, quelli da dirigente di un circo di “freaks”.
Una delle caratteristiche più note di AHS è sicuramente la sigla. Creata da Kyle Cooper, è accompagnata da un tema musicale molto ritmato e privo di parti cantate, identico in tutte le stagioni; a cambiare sono le immagini che accompagnano la musica, diverse in ogni stagione. Nella sigla le immagini, alternate ai nomi dei protagonisti, bianchi su fondo nero, ritraggono scene che spesso paiono alla prima visione misteriose. Molto spesso, infatti, queste mostrano dettagli e deduzioni che saranno svelati allo spettatore solo con il procedere della serie.
Ogni stagione, come accennavamo, tratta tematiche differenti, citando i copioni di noti film dell’orrore che sono diventati dei veri e propri cult.
La prima stagione, ad esempio, si sviluppa su un topic molto noto al cinema horror: la casa che una felice famigliola si presta ad acquistare è in realtà infestata dai fantasmi che, ovviamente, non hanno la minima intenzione di traslocare. Le citazioni si sprecano: per esempio, nella prima serie passiamo da Nightmare (per le ustioni di un personaggio), Rosemary’s baby, Shining. In “Asylum”, sicuramente molto forte è il riferimento a L’esorcista e ai film che seguiranno con, appunto, una scena di esorcismo.
Una novità recente ha però sorpreso tutti i fan. Se all’apparenza le quattro serie sono completamente slegate tra loro, la realtà è ben diversa, come ha affermato lo stesso Ryan Murphy nei primi giorni di novembre:
-La cosa interessante del fare uno show come questo è che ogni stagione è incredibilmente una storia indipendente, con il suo inizio, la sua metà e la sua fine. Ha un proprio percorso. Ma fin dall’inizio abbiamo sempre delle mitologie che si intrecciano e le cose si collegano. Questo è il primo anno in cui iniziamo a dirvi come la seconda stagione è legata alla quarta che a sua volta ha un legame con la prima. Le persone hanno iniziato a scriverci articoli. Molte delle loro ipotesi sono state completamente giuste. Questa è la parte divertente dello show. C’è la speranza che alla fine della serie, sia che accada tra dieci o quindici anni, le persone potranno guardare indietro e dire :”Oh quello era collegato a x”.-
Aggiunge poi che la serie è “come un puzzle”. I primi rimandi narrativi, come confermato da Murphy, sono tra “Freak show” e “Asylum”, con il ritorno di ben due personaggi.
Citazioni da film di culto, ambientazioni inquietanti, trame e sottotrame intrecciate, personaggi ben caratterizzati e tematiche che spaziano qualsiasi (o quasi) genere horror: pronti a farvi spaventare?
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