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80 Days – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 17/08/2014

Cover 80 Days

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MOBILE

Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Profile Books

Distributore: Digitale

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 31/07/2014

VISITA LA SCHEDA DI 80 Days

Pro-1Narrazione originale di sicuro impatto ed immersiva Contro-1Purtroppo non è localizzato in italiano, con tutte le conseguenze del caso

Pro-2Aspetto gestionale ottimamente implementato nella struttura aperta stile “game book”

Pro-3Caratterizzazione steampunk davvero gradevole

Il Giro del Mondo in 80 Giorni, scaturito dalla fervida immaginazione di Jules Verne, risulta esser ancor oggi uno dei classici più famosi della letteratura e da sempre solletica la fantasia di grandi e piccini. Ora grazie ad Inkle, il piccolo team di sviluppo britannico già responsabile del buon Sorcery! (e relativo seguito), dopo innumerevoli citazioni e trasposizioni cinematografiche ha da poco fatto il suo ingresso nel mondo videoludico sotto forma di applicazione scaricabile dallo store digitale Apple. Non si può certo dire che 80 Days corrisponda alla definizione di applicazione “scaccia pensieri”, definizione che corrisponde a quella pletora che affolla quotidianamente (o meglio infesta) gli store di smartphone e tablet nonché il poco tempo libero delle persone. Esso necessita infatti di una particolare dedizione ed attenzione se volete aiutare Mr. Fogg a vincere quella famosa scommessa di 20.000 sterline che l’ha spinto ad intraprendere questa incredibile avventura.

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La mia valigia, Passepartout!

La trama de “Il Giro del Mondo in 80 Giorni” non dovrebbe aver segreti; per questo Inkle, pur mantenendo il canovaccio narrativo di base, ha puntato tutto sulla rivisitazione originale in salsa steampunk e non sulla mera scopiazzatura. Noi non saremo Mr. Fogg bensì Passepartout, vero protagonista, nonché fido assistente tutto fare del primo. In qualità di valletto del gentiluomo inglese sarà nostra cura organizzare ogni singolo aspetto del viaggio, dalla tabella di marcia ai mezzi da utilizzare per spostarsi, dal contenuto della valigia alla pratica gestione del vil denaro. La struttura proposta da Inkle si rifà a quella già vista in Sorcery! e ricalca molto i classici game book che ora sembrano esser tornati tanto di moda, tra ristampe cartacee e trasposizioni videoludiche (di cui Lone Wolf sembra al momento esser tra le più riuscite). Autonomia decisionale, scelte multiple ed una narrazione, composta da migliaia di stringhe e centinaia di bivi narrativi, magistralmente scritta da Meg Jayanth e davvero coinvolgente, sono gli ingredienti essenziali dell’intera esperienza di gioco che, nonostante i timori iniziali si è rivelata esser divertente e ben riuscita.

Dopo l’iniziale impatto che potrebbe lasciarvi un po’ spaesati, vi troverete ben presto a familiarizzare col sistema di controllo e con la libertà d’azione prevista dagli sviluppatori. Il punto di partenza è ovviamente Londra e dopo aver preparato la valigia di Mr. Fogg – scegliendo tra poche semplici cose – ed aver conversato con il vostro padrone, partirete alla volta di Parigi. Lì giunti, si sbloccheranno molteplici rotte, attraverso il gelido nord oppure verso sud, come accade nel libro. Come dicevamo, la scelta spetta unicamente al giocatore. Per questo una corretta pianificazione delle tappe nonché della gestione di ogni aspetto del viaggio riveste una fondamentale importanza nell’economia di gioco. Anzitutto, a seconda delle nostre scelte (e delle conversazioni facoltative che potete decidere di affrontare con improvvisati compagni di viaggio o con lo stesso Fogg durante gli spostamenti) si sbloccheranno via via nuovi itinerari e diversi mezzi di trasporto. Attenzione però, perché ogni opzione ed ogni scelta effettuata porteranno con loro tutte le conseguenze e gli imprevisti del caso, i quali potranno ostacolarvi, farvi perdere del tempo prezioso o costringervi a pernottare controvoglia in una città nell’attesa che si presenti l’occasione di avere un nuovo passaggio. Le imprevedibili variabili che possono decretare il successo o il fallimento dell’impresa sono davvero molte e l’orologio gareggerà sempre contro di voi. Infatti, rispettando in pieno la filosofia dell’avventura, l’opzione di pausa non è assolutamente contemplata e i soggiorni nelle città in cui farete tappa dovranno limitarsi all’essenziale, così come – nei limiti del possibile – gli spostamenti.

L’aspetto gestionale è quindi di primaria importanza ed è ben implementato nella struttura ibrida di 80 Days suddividendosi fondamentalmente in due aspetti, ben coesi tra loro. Del primo abbiamo già parlato e si sostanzia nella scelta dell’itinerario di viaggio, del mezzo di trasporto da sfruttare per raggiungere la meta successiva e delle cose da metter in valigia; il secondo aspetto inerisce prettamente il soggiorno (e le relative attività collaterali da svolgere) nelle città in cui farete tappa, la gestione delle finanze e, soprattutto, lo stato di salute di Mr. Fogg. Una volta giunti in una qualsiasi tappa intermedia si aprirà dunque una schermata con diverse opzioni tra cui scegliere. Si può decidere di rimanere per la notte e trovare un buon hotel in cui alloggiare, passare per la banca, visitare semplicemente la città ed un mercato in cui contrattare o barattare le cose all’interno delle valigie (ottimo modo per tentare di metter a tacere i timori per le sempre scarse finanze) oppure ripartire immediatamente. Alcune di esse però comportano un costo variabile in termini di tempo e denaro; inoltre non è sempre detto che la partenza verso la tappa successiva sia immediata per l’assenza di qualunque passaggio, oppure che gli hotel siano confortevoli o ancora, aperti nel caso in cui doveste arrivare di notte, con l’ovvio addiaccio e conseguente detrimento della salute del nostro compagno di viaggio. Quest’ultimo aspetto risulta esser una chicca molto particolare e delicata, che aggiunge pepe all’avventura. Le condizioni fisiche del gentiluomo devono essere sempre monitorate, dato che una sua eventuale malattia o semplicemente la stanchezza possono influire sulla celerità del viaggio. Più sottovaluterete quest’aspetto, più tempo dovrete rimanere fermi nell’attesa che il comprimario si riprenda. La particolare struttura di gioco stile libro gioco fondata su bivi narrativi, sulle scelte multiple, sulle relazioni interpersonali tra i personaggi e gli incontri casuali si sposa molto bene con l’ibridazione “gestionale” inserita da Inkle. L’insieme permette di scrivere la propria avventura; scegliere il proprio metodo ed il proprio stile sperimentando diversi itinerari per battere il tempo e vincere (metaforicamente) la scommessa. Gli sviluppatori inoltre hanno previsto anche una simpatica feature online in “real time” che aggiunge un po’ di sfida. Nel corso dell’avventura attraverso lo zoom in/out della mappa del gioco, la quale presenta semplicemente il globo terracqueo e gli itinerari disponibili, sarà possibile osservare i progressi (o gli intoppi) di altri giocatori, i mezzi di trasporto utilizzati ed i giorni di viaggio.

80 Days però non stupisce solo per il suo particolare gameplay, per l’immersività della sua storia e per le molteplici possibilità date al giocatore di “scrivere” la propria avventura. Come abbiamo accennato in apertura del paragrafo, l’ultima fatica di Inkle non è una mera scopiazzatura del libro di Verne. Essa si appropria dei punti di forza, ne mantiene l’idea di base ed il canovaccio narrativo e rivisita il tutto in chiave steampunk, forse un tributo proprio al genio di Verne. Ad ogni modo, le vivide descrizioni dei luoghi e gli stessi mezzi di trasporto su cui i protagonisti si troveranno a viaggiare saranno i più disparati tanto che cavalli meccanici, automobili, aeronavi nei cieli ne costituiscono solo un piccolo assaggio. Essendo praticamente un libro interattivo 80 Days dedica giustamente maggiore attenzione al racconto, ma l’aspetto grafico non è assolutamente trascurato e, pur presentandosi minimal, risulta molto curato grazie alle illustrazioni steampunk ed ai ritratti dei personaggi ad opera di Jaume Illustration. Inkle ha ancora una volta gettato sul piatto un’applicazione curata e molto particolare, distante anni luce dalla tendenza imperante negli store digitali. 80 Days soffre però di un piccolo limite, che di sicuro non ne compromette assolutamente la bontà, ma la fa apprezzare meno, nel nostro Bel Paese. Come avrete intuito essa purtroppo non è localizzata in italiano ed essendo chiaramente un libro interattivo in cui i dialoghi e le descrizioni rivestono una enorme importanza, chi non ha dimestichezza con la lingua anglosassone non la può apprezzare sino in fondo e rischia di perdersi non solo una buona narrazione, ma anche di non capire le scelte da operare per proseguire nel viaggio.

80 Days – Recensione

IN CONCLUSIONE
Dopo il buon Sorcery! Inkle ci presenta una nuova applicazione di notevole rilievo. 80 Days è un titolo unico ed originale, che fa proprio il canovaccio narrativo di un classico della letteratura solo per proporre una versione originale; un mondo aperto in cui ogni scelta sull’itinerario da seguire, per vincere la famosa scommessa di 20.000 sterline, è lasciata alla discrezione del giocatore, vero protagonista di questa particolare avventura interattiva dall’atmosfera steampunk. Purtroppo manca la localizzazione nella nostra lingua e, dato che la narrazione e i dialoghi rivestono una primaria importanza, non tutti potrebbero apprezzare, o riuscire ad apprezzare sino in fondo, 80 Days. ZVOTO 8
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