Magazine Atletica
L'anno scorso ci siamo venuti per curiosita' della gara ma (anche e soprattutto) perche' Carla ha scoperto che qua c'era lo spaccio di Luciano Padovan le cui scarpe sono conosciute in tutto il mondo (femminile). Memore di questo non indifferente aspetto ed anche perche' si sarebbe svolta l'ottantesima edizione, mi sono riiscritto. Abbiamo prenotato pure lo stesso hotel, anche perche' non c'e' molta scelta. Tutto uguale, insomma, anche il ristorante.
La seconda volta, pero' (non so se anche per voi e' cosi'), non e' mai piu' bello, anzi, e se poi era gia' brutto la prima volta... Quindi l'hotel da bello era normale, il ristorante appena sufficiente, il luogo ancora piu' orribile e lo spaccio di Padovan, oltre che non essere piu' a Parabiago ma a Canegrate, molto piu' piccolo e meno assortito.
In tutto questo ovviamente non poteva mancare nell'hotel la comitiva di asiatici (non giapponesi, erano vestiti piu' modestamente, probabilmente in partenza da Malpensa la domenica all'alba), le solite tresche amorose (oltre che Hotel 4 stelle, questo complesso e' anche un famoso Motel da amanti clandestini), e il tempo uggioso, con previsioni di pioggia, tanto che gia' speravo in un piccolo vantaggio perche' ho le chiodate.
Ma la perturbazione ha girato largo, e la mattinata e' si' uggiosa, ventosa e fresca, ma senza pioggia. Quest'anno ho il pettorale 13, merito certo di una iscrizione precoce, e partiro' in seconda batteria (la prima e' delle donne) dopo la gara degli amatori. Poche cose cambiate (si passera' sotto il traguardo anziche' a lato), saranno 3 giri, uno di "lancio" senza passaggio nei mulini e due con passaggio nei due rimasti dei cinque originari. 6 chilometri di apnea/agonia su e' giu' per questo vallo dai bordi verticali.
Prima dello start delle 10.45 corricchio nel corral, ovvero la zona di start dopo la spunta, insieme agli altri amatori fino agli M45 compreso (cioe', sono praticamente il piu' vecchio), e pochissimi non hanno gli scarpini. Certo, mica si viene qua per fare una ludico motoria... C'e' gente -anche della mia eta'- che arriva dalla Sardegna, del Veneto e dal Piemonte, anche se ovviamente la maggior parte arriva da dintorni.
Fra il colpo di avvertimento dei meno 3 minuti e lo start non passano neanche 90 secondi, e -come sempre- si parte a tutta, anche io, solo che il mio "a tutta" fa si che nel vallo in cui si corre il primo pezzo di percorso io sia gia' ultimo. Anzi no, penultimo. Costui (Gerolamo) mi passera' in meno di un chilometro, e per tutto il primo giro sono ultimo, in solitudine. Oltre a cio' le gambe sono di legno, e ansimo di brutto.
Naturalmente (ma non apposta) rallento il passo, e mi stabilizzo a 5.20/km in questo infidissimo terreno asciutto dove gia' l'anno scorso ci avevo lasciato dei lembi di pelle per un dritto lungo disteso, e decido che da ultimo, un bel sorriso, un saluto per gli spettatori (ancora pochi) e mi godo lo spettacolo. Poi, nel secondo giro riprendo uno (Fabio) che era partito forse troppo forte, e piano piano, riprendo quello partito ultimo che mi aveva passato. Mi rendo conto che lui si muove bene nel misto (nei mulini e nelle discese mi va via), ma nei rettilinei e nelle salite gli arrivo sotto.
Da consumato atleta mi metto alle spalle e sfrutto la sua sagoma (magra) per ripararmi dal vento, e all'inizio dell'ultimo giro lo sorpasso, pensando che sia scoppiato. Macche'! Nei mulini mi riprende e mi ripassa... Ma siccome non fa il tirone riesco a stargli sui garetti. Sfrutto di nuovo il fondo del vallo per ripararmi dal vento contrario, e risaliti sul bordo, sul rettilineo piazzo l'allungo "vincente". Dovrebbe apparire qui sotto anche il video degli ultimi indimenticabili metri che mi separano dall'arrivo, tallonato da Gerolamo....
Arrivo senza fiato ed anche sfinito, la lotta per questo terz'ultimo posto mi ha fiaccato. Ma rispetto all'anno scorso non sono caduto, ed e' gia' molto. Un sincero grazie al pubblico (anche all'amico di Demo Sport di Parabiago che dopo aver comprato le scarpe, mi ha fatto un tifo infernale) e ai giudici pazienti e sportivissimi che ci hanno sostenuto come (e forse piu') dei pro. Come non ringraziare gli altri due che ho lasciato dietro, Fabio e Gerolamo?
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