Nel medio-metraggio di 30 minuti, prodotto da Lux Vide per il Servizio Cei (per la promozione del sostegno economico alla Chiesa) è narrata la vita di don Antonio Vitiello del Centro La Tenda, che solo nell’ultimo anno ha offerto a persone senza dimora, italiane e straniere, più di 40mila pernottamenti, di altrettanti pasti e possibilità di assistenza igienico-sanitaria al di là dei colloqui spirituali. Sono raccontati i ritmi d’amore che battono nelle quattro parrocchie di Scampia, che nella quasi totale assenza di servizi, cercano di rispondere quotidianamente ai bisogni della gente.
C’è poi la testimonianza di vita di don Tonino Palmese, che sostenuto dalla Fondazione Polis e dall’Associazione Libera, sostiene le vittime innocenti della criminalità, uccise in Campania dal 2001 ad oggi. Ed è rivelato il lavoro della Caritas diocesana di Napoli, con i suoi sacerdoti, i volontari e le suore, che si occupa ogni giorno di poveri, immigrati, malati di Aids, donne, giovani a rischio, detenuti, anziani soli, Rom . Questo non è un film immagina che quattro registi di fantasia stiano girando altrettanti lavori cinematografici.
Così, nel primo episodio, «La scomparsa», riprende don Antonio aggirarsi per l’antico palazzo sede della Tenda, completamente disabitato; nella finzione del regista, ad essere spariti sono i poveri e la stessa povertà. Il secondo episodio, «Vita sul pianeta Scampia», ipotizzato dal secondo finto regista invece è ambientato tra le spettrali architetture di Scampia. Gli extraterrestri sono identificati con tutti gli abitanti del degradato quartiere napoletano, dimenticati da tutti. E che stanchi di attendere un aiuto che arriva, si attivano in una ”rivoluzione d’amore”, incoraggiata dai quattro parroci della zona. «Storia d’ammore» è il titolo del terzo episodio; descrive un amore sbocciato tra il classico bulletto da bar e una ragazza rom di Ponticelli. Due mondi diversi che imparano a rispettarsi nelle diversità. E «La guerra di ogni giorno», quarto episodio, denuncia, attraverso le testimonianze sofferte dei parenti , la morte di quelle persone morte per errore, uccise dalla malavita. Dolori raccolti e coccolati da don Tonino.
Il docufilm è un progetto a cura della Conferenza Episcopale Italiana finalizzato a sensibilizzare il popolo cattolico ai temi concernenti il sostegno, la solidarietà, l’aiuto fraterno, in modo diretto dunque prendendo parte ai movimenti,alle associazioni, ai gruppi di volontariato nati in seno alla Chiesa, ed indiretto ovvero devolvendo l’8 per mille alla Chiesa Cattolica affinchè possano essere trasformati in risorse, strutture, luoghi di prima accoglienza, edifici di aiuto e sostegno al prossimo.
Qui sotto il medio-metraggio “Questo non è un film”