Che cos’è precisamente Pitti? Innanzi tutto è una fiera delle più importanti marche italiane ed estere (rappresentate qui dai loro distributori) dove i buyers, nazionali ed internazionali, vengono a visitare e, sperabilmente, ad acquistare. Intorno al core business (quest’anno dal 10 al 13 gennaio per la collezione autunno-inverno 2012-13) ci sono una serie di eventi tra moda ed arte, sfilate, incontri culturali e mostre. Da aggiungere poi la rassegna Pitti W (sta per Woman) che presenta la precollezione donna, viene ospitata nei locali della dogana ed è rappresentata da pregiate marche di nicchia.
La tendenza principale che scaturisce da questa edizione di Pitti Uomo è certamente quella di vestirsi a strati. Camicie, pullover, giacconi, preferibilmente nei colori terra ma anche a volte a colori forti e a contrasto, vengono indossati in maniera informale e molto trendy. Ai piedi preferibilmente scarponi ma anche scarpe classiche a lacci, in questo caso con pantaloni arrotolati e con calze colorate in bella vista, oppure con assolutamente mancanza di calze come si è visto nella sfilata di Valentino. In questo caso, i modelli mostravano abiti a giacca in colori verde bosco e rosso scuro con strette cravatte nere con richiami non nostalgici alla Dolce Vita. A coronare il tutto la presenza quasi dimenticata del borsello.
Per descrivere poi gli eventi collaterali alla mostra, possiamo soffermarci sulla presentazione di Polimoda, la scuola internazionale di marketing e fashion design, che nella sua splendida sede di Villa Favard, mostrava un affascinante happening tra giganteschi conigli da paese delle meraviglie e surreali merende letterarie, tra vedove nere e stupefacenti maglioni animati con struggenti pene d’amore. Altro elemento particolarmente suggestivo è stata la presentazione, al Museo Bellini, delle borsette letterarie di Olympia Le-Tan. La stilista inglese, cresciuta in Francia, afferma che i suoi studi di letteratura italiana l’hanno ispirata nelle sue creazioni e l’hanno portata a creare minudières con sopra ricamati i titoli delle maggiori opere letterarie italiane. Queste piccole opere d’arte sono state presentate tra statue lignee di Madonne, opere attribuite a Donatello e quadri del Tintoretto, in questo museo privato che si trova sull’Arno e che è gestito da Luigi Bellini, rappresentante dell’11esima generazione degli antiquari fondatori.