Un amore, quello per gli Alpini che da sempre gli Italiani mostrano verso di loro, perché, nell’immaginario collettivo (ma in realtà sono i fatti a parlare da sempre),rappresentano la più pacifica ed alacre arma dell’Esercito, quella che dell’abnegazione e del sacrificio ha fatto il suo motto.
A tale proposito calza a pennello segnalare il recente libro di Giorgio Torelli per i Tipi di Ancora Edizioni, “Sul cappello che noi portiamo: perché gli Italiani amano gli Alpini” nel quale scrive delle penne nere per ricordare all’Italia e agli Italiani un motivo di orgoglio nazionale (il che non guasta…); perché gli Alpini servono il Paese sempre con grande spirito di sacrificio e profonda umiltà e sono un esempio per tutti; perché in definitiva, come scrisse Egisto Corradi, «Gl’Italiani amano e stimano gli Alpini, perché sono gente seria».
Giorgio Torelli – tra incontri, aneddoti, luoghi – traccia un ritratto dell’Alpino e degli Alpini. Le due guerre, naturalmente – il dolore, la paura, la fatica, il coraggio; e il tempo di pace – le adunate, la memoria, i canti. Dove il ricordo, oltre la retorica militaresca, diventa testimonianza di umanità e di pietà.
Ecco perché abbiamo il dovere di insegnare anche alle generazioni future ad amare gli Alpini.
Scritto da Manuela Peroni Assandri