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840 abiti per l’ instancabile Lillian Weber

Creato il 28 agosto 2014 da Moveup

Scritto da: Elèna Vitrano 28 agosto 2014 in Notizie dal mondo Inserisci un commento 26 visite

instancabile Lillian Weber

Come si suol dire: “Le vecchie abitudini non muoiono mai”.
Quella della Sig.ra Weber non solo è vecchia, ma anche una nobilissima “abitudine”. Negli ultimi anni, questa donna dell’Iowa (Stati Uniti) è riuscita a cucire un abito al giorno. E fin qui nulla di strano effettivamente. Peccato che l’instancabile Lillian Weber vanti la “tenera” età di 99 anni e, soprattutto, confezioni vestiti per le bambine bisognose nel mondo.

La creatività non ha età:

Pelle raggrinzita, occhiali spessi, capelli ingrigiti dal tempo, passo incerto. Una vecchietta come tante, ma con un cuore come pochi. Ad oggi, l’ instancabile Lillian Weber è riuscita a realizzare oltre 840 abiti donandoli a Little Dresses for Africa, un’organizzazione no profit che si occupa di distribuire vestiti per le bambine meno fortunate.
Con voce ferma ha detto alla tv locale WQAD:

“Quando arriverò a 1000 andrò ancora avanti, se sarò in grado. Non c’è motivo di starsene con le mani in mano”.

Così Lillian porta avanti la sua missione di beneficenza con determinazione ed anche creatività. Ogni abito realizzato è infatti diverso dall’altro, perché ad ognuno di essi vuole sempre dare un tocco personale, al fine di fare sentire amate tutte quelle giovani donne con cui la vita non si è mostrata particolarmente benevola.
L’inarrestabile signora spera di raggiungere il tetto dei 1000 prima del suo prossimo compleanno. Nel mentre, le sue creazioni hanno raggiunto scuole, chiese, orfanotrofi di diversi paesi nel mondo, come Thailandia, Messico, Tahiti e Honduras.

“Galeotto” fu un documentario!
Nel 2001 l’instancabile Lillian Weber si imbattè in un documentario sulle organizzazioni no profit il quale divenne il suo punto di partenza per iniziare ad aiutare i più bisognosi in prima persona. A questa missione di beneficenza hanno preso parte anche altre signore del quartiere, anche loro di terza età.

“E’ proprio quello che mi piace fare”, ha spiegato l’anziana al Quad-City Times.
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