prosegue l’appuntamento settimanale lanciato da Palmy nel suo blog.
questa settimana il tema della discussione è risolvere i problemi.
essere a corto di ossigeno.
Questho no è ploblema! questa la frase preferita di mio figlio, ogniqualvolta vede andare qualcosa di storto alla sua tenera età. il bello è che il più delle volte lo strilla, tutto contento. come se un improvviso accidente non fermasse i suoi giochi ed esplorazioni anzi li rendesse ancora più avvincenti.
io ho un rapporto ambivalente con la tematica di cui sopra. sia nella mia vita da studentessa che nella vita pratica. in genere ai tempi venivo presa dallo sconforto. un compito di matematica, oppure risalire al paradigma di un verbo greco irregolare, erano sfide piuttosto ardue. così come nella vita quotidiana, certe azioni potevano ben essere paragonate alla scalata dell’everst senza bombola di ossigeno. era proprio quello l’errore mio! affrontare una situazione e tentare di risolverla in totale assenza di ossigeno.
se torno indietro con la memoria mi accorgo che il copione era sempre lo stesso. davanti a un quesito più difficile del dovuto o a una decisione complicata, puntualmente ero a corto di fiato.
e la famosa boccata d’aria pura non mi veniva somministrata. da nessuno. solo in ultima analisi mi era concesso un piccolo aiuto.
per questo motivo penso che nell’affrontare un problema sia basilare il nostro impegno ma anche una buona dose di mani tese, pronte ad aiutare e soprattutto a sostener!,