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Creato il 08 agosto 2010 da Renzomazzetti
BICEFALO - Vuoto o con il cervello? E... il cuore?

BICEFALO - Vuoto o con il cervello? E... il cuore?

Il giornale del mattino del giorno mercoledì 4 marzo millenovecentocinquantanove riportava una notizia di John Piper da Capo Canaveral: Diventerà come il “Lunik” un piccolo pianeta del Sole. Il “satellite d’oro” pesa solo sei chili ma ha dentro straordinari apparecchi. Come già il “Lunik” russo, anche il “Pioneer IV” degli americani è destinato a diventare un piccolo pianeta del Sole. La sua orbita, dicono gli scienziati, sarà ellitica ed esso la percorrerà in circa quattordici mesi. La sua velocità sarà allora compresa tra 96 mila e 115 mila chilometri all’ora. Per lanciare nello spazio la sonda lunare è stato usato uno “Juno II” il missile “che pensa” come lo hanno definito i tecnici dell’esercito cui è affidato l’esperimento. Si tratta di un missile balistico intermedio “Jupiter” modificato il quale ha agito da primo stadio; gli altri tre stadi erano costituiti da razzi “Sergeant” a combustibile solido così ripartiti: tredici nel primo, tre nel secondo, uno nel terzo. Il “Pioneer IV”, la sonda vera e propria, consiste in un involucro di fibra di vetro rivestito da una lamina d’oro. Esso è lungo cinquanta centimetri, pesa sei chili e contiene: CELLULA FOTOELETTRICA SIMILE A UNA PISTOLA 1) due apparecchi “Geiger-Mueller”, non più grandi di una sigaretta destinati a raccogliere ulteriori dati sulle due cosiddette “cinture di radiazioni Van Allen” che circondano la Terra. I satelliti “Explorer I”, “Esplorer IV” e l’ultima sonda lunare dell’esercito avevano accertato la presenza di due fasce radioattive attorno alla Terra; 2) un dispositivo a cellula fotoelettrica, dalla forma simile a una pistola. Esso avrebbe il compito di segnalare alle stazioni terrestri quando il veicolo stia passando in prossimità della Luna. Ma poiché il “Pioneer IV” passerà ad una distanza superiore a quella prevista, l’apparecchio difficilmente potrà entrare in funzione; 3) un’apparecchiatura per rallentare le rivoluzioni del “Pioneer”, che è salito al ritmo di 700 giri al minuto sul proprio asse. Questo apparecchio avrebbe dovuto permettere alla cellula fotoelettrica di adempiere alla sua missione. Due pesi di circa sette grammi ognuno uniti a fili avvolti attorno al satellite verranno sganciati e cominceranno a ruotare provocando un movimento contrario a quello delle rivoluzioni del “Pioneer”; 4) una radio trasmittente che per la durata di novanta ore continuerà a trasmettere sulla lunghezza d’onda di 960,05 magacicli. GLI ALTRI OBIETTIVI DELL’ESPERIMENTO. Il nuovo esperimento si propone altri numerosi obiettivi. Questi, nell’elencazione che ne ha fatto il professor Van Allen, ordinario di fisica all’Università dello Iowa, sono: studio della capacità di penetrazione delle radiazioni esistenti nello spazio allo scopo di detrminare il modo di ridurle a un livello sopportabile ad un animale o ad un uomo; determinazione dell’intensità dei raggi cosmici nello spazio interplanetario al di fuori della influenza del campo magnetico terrestre; determinazione della origine delle due cinture di radiazioni e degli eventuali cambiamenti intervenuti in esse dal lancio del “Pioneer III” ad oggi.

LE TAPPE DELLA CORSA ALLA LUNA

NEW YORK, 3.

Ecco la cronistoria delle sonde spaziali e dei missili lunari:

*17 agosto 1958: l’aviazione americana lancia un razzo “Thor-Able” verso la Luna. Il razzo scoppia a 15 mila metri d’altezza, dopo 77 secondi di volo.

*11 ottobre 1958: l’aviazione americana fa partire il primo “Pioneer”, con un razzo”Thor-Able”. Il satellite artificiale dovrebbe girare attorno alla Luna, per svolare i segreti dell’altra faccia. Giunge a 114.645 chilometri e ritorna sulla Terra. Il fallimento è attribuito alla deviazione della traettoria prestabilita.

*5 dicembre 1858: è la volta dell’esercito americano che fa il suo primo tentativo. Il “Pioneer III”, con un razzo “Giunone”, dovrebbe oltrepassare la Luna o, in caso fortunato, cadere su di essa. Ma il missile non riesce a raggiungere la velocità desiderata. Arriva a 107.260 chilometri e ritorna a terra.

*2 gennaio 1959: l’Unione Sovietica lancia il “Lunik”, un mezzo spaziale di una tonnellata e mezza. Viene poi annunciato che esse è entrato in orbita attorno al Sole, dopo esser passato a una distanza di circa 7.500 chilometri dalla Luna. Il contatto radio cessa a quota 595 mila chilometri.

*3 marzo 1959: viene lanciato un razzo “Giunone II” dell’esercito americano. Esso porta il “Pioneer IV”. Obiettivo: far giungere un peso utile di circa sei chili oltre la Luna, in un’orbita solare.

 

Giornale del Mattino, pag.5, mercoledì 4 marzo 1959:

In seguito ad incidente sul lavoro è deceduto l’operaio Primo Mazzetti di 45 anni da S.Romano. Il Mazzetti dipendente della ditta conciaria S. A. Matteucci Adolfo era intento al proprio lavoro intorno ad un bottale ( erano circa le ore 11,30 ) nell’attimo in cui si apprestava alla manovra per fermare la macchina era agganciato per una mano, dalla ruota di trasmissione del cambio, che lo trasportava in avanti frantumandogli il braccio sinistro e producendogli vaste ferite alla testa ed al torace. Il figlio che lavorava poco distante accorreva, e raccoglieva le ultime parole del padre. “ tirami fuori “. Accorrevano subito terrorizzati gli operai ed i dirigenti della conceria, ma ormai c’era poco da fare, le condizioni del ferito si presentavano subito gravissime. Trasportato per mezzo dell’autoambulanza all’ospedale di S.Miniato, vi giungeva cadavere. Verso mezzogiorno il corpo straziato del Mazzetti veniva riportato davanti alla conceria Matteucci e di qui nei locali della Croce Rossa ove veniva piantonato dai carabinieri in attesa delle rituali constatazioni di legge. Il Mazzetti lascia la moglie e due figli, di cui uno molto piccolo. La morte del Mazzetti ha destato molta impressione sia a S.Romano ove abitava che a Ponte a Egola ove prestava la propria opera. Alla famiglia così duramente colpita vadano anche le nostre più vive condoglianze.

A MIO PADRE

C’è ancora quella strada

ch’è sempre nuova

all’occhio estraneo e al cuore

che non percepisce

quel monotono strazio.

Quante e quante volte percorresti

quattro volte al giorno

quella strada consumata e là lasciavi

di volta in volta la tua vita.

Nel lavoro trovavi la battaglia

perenne dell’operaio

che si ribella

per la conoscenza

di una vita nuova

migliore nella fatica.

Ma la macchina

ancora nemica dell’uomo

aiutata dall’ambiente insano

carpì la tua vita

straziando il tuo corpo.

A te fin dai giorni giovani

rinnovai la mia lotta cercando la sicurezza

la dignità, la fratellanza

che tu volevi nel lavoro

e nella vita che più non è.

-Renzo Mazzetti- Editrice Letteraria Internazionale, Ragusa 2001.

[dall'inizio dell'anno 2010 all'8 febbraio ci sono stati: 111 morti sul lavoro, 111070 infortuni, 2776

invalidi!]

 


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