Il record assoluto, stando a The New York Times, apparterrebbe un uomo padre almeno di 150 figli. Ciò nonostante, non si può dire che Ed Houben sia un donatore di sperma pigro, anzi: ci sono almeno 98 buone ragioni per pensare il contrario. 98 come i figli che questo signore, di professione guida turistica, ha contribuito a mettere al mondo prestando il proprio servizio rigorosamente gratis, spinto solo – così ha raccontato alla Bbc – dalla «bellissima speranza di creare una nuova vita, che sarà amata e seguita».Ovviamente i redattori di Repubblica.it non si sono fatti sfuggire questa storia, riproponendola ai loro lettori. Per la verità – dicevamo poc’anzi – non è detto che Houben sia l’effettivo “padre-record”, né il suo è il primo caso d’intervista di un donatore di sperma con molti figli (il giovane avvocato Ben Seisler, qualche anno fa, dichiarò pubblicamente di averne 75, e tutti grazie a questa “attività”, esercitata per mantenersi), tuttavia non c’è dubbio che la storia di questo signore olandese abbia dello straordinario.
Anche se c’è, purtroppo, qualcosa di ancora più straordinario e scarsamente sottolineato, vale a dire l’incapacità diffusa – o una capacità sempre più debole – di cogliere quanto di assurdo ci sia in storie come queste. Storie che da un lato confermano come il giusto ormai coincida col possibile (e tanti saluti a qualsivoglia riflessione bioetica) e, d’altro lato, come il figlio, secondo la mentalità dominante, rappresenti a tutti gli effetti un prodotto anziché un dono, «una nuova vita» da «creare», per dirla con Houben, e non più da accogliere. Tutto questo senz’alcuna obiezione. Osi sostenere o sostieni convintamente che uno come Ed Houben, che fra l’altro dona sperma senza lucrare, non sia un benefattore? Sei solo un fanatico e bigotto. Pensi forse che tutte le coppie lesbiche e di donne single che costui ha aiutato a diventare madri non avrebbero dovuto essere sostenute? Vergognati, hai un cuore di pietra. Credi che il mondo non sarebbe migliore se altri uomini non seguissero l’esempio di questo esemplare signore olandese? Lavati, perché puzzi di medioevo.
Battute a parte, l’aspetto più drammatico di questa ed altre vicende è che non sono più percepite come tragiche, ma presentate come esempi di solidarietà, quando non di eroismo. Da applaudire, cioè, non è più la ragazza sola che, magari scontrandosi col parere dei propri genitori, sceglie di non abortire, ma quella che pur di realizzare il sogno di diventare madre ricorre al donatore di sperma. L’esempio non è più quello della donna che rinuncia alla carriera professionale per dedicarsi alla famiglia, ma quella che per rimanere indipendente rinuncia a cercarsi un marito ma non a procacciarsi un figlio. A questo, dunque, siamo arrivati: 98 figli, un solo padre e nessuna obiezione tollerata. Il desiderio prima di ogni cosa, sempre e comunque. Che si tratti d’acquistare una casa, di ordinare un’automobile nuova o di commissionare un figlio ora al donatore di sperma ora alla donna che affitta il proprio utero al miglior offerente, il discorso non cambia: ogni aspirazione individuale è un ordine. E sei tu, che davanti a questo scuoti il capo, il solo che vede problemi.