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A barra presto un “parco dell'amore”

Da Ciro_pastore

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Innovativa proposta di un Consigliere di una Municipalità di Napoli

A BARRA PRESTO UN “PARCO DELL'AMORE”

Perché agli italiani piace tanto fare sesso in auto

L’ennesimo LOVE PARKING nascerà a Napoli, nel quartiere Barra, per dare un luogo sicuro per i tanti costretti a fare sesso in auto. Si tratterà di un luogo protetto ed a pagamento gestito da Napoli Park, società di proprietà del Comune di Napoli. La privacy verrà garantita da box, probabilmente dotati di pannelli divisori. La sosta funzionerà come un qualsiasi altro parcheggio, con il ticket e i guardiani nelle fasce orarie di apertura. In questo modo, la Giunta De Magistris punta a “risollevare” le sorti di una delle tante aziende in deficit del disastrato panorama assistenziale di questa regione. Certo, la proposta ha delle forti connotazioni libertarie. Destinare un parco pubblico a LOVE PARKING per consentire gli incontri intimi tra coppie può avere anche una finalità sociale e di tutela della vivibilità in quartieri in cui, in diversi luoghi spesso privi di illuminazione e immersi nel degrado, si rifugiano quotidianamente coppie di giovani a bordo di auto e moto in cerca di intimità. Peraltro, crisi economica e mutati costumi sociali, spingono giovani e mature coppie a servirsi della propria auto come alcova a buon mercato. Ovviamente, tale dilagante abitudine crea anche problemi di sicurezza per le coppiette stesse. La cronaca nera cittadina è piena di episodi di rapine generati dalla pericolosità oggettiva di tali luoghi, incustoditi e isolati, condizioni ideali per atti di violenza e illegalità anche gravi e che tali atti hanno portato negli anni non pochi episodi di violenza, spesso neanche denunciati per ovvi motivi di opportunità.Insorgono, ovviamente, gli oltranzisti cattolici che ritengono inopportuno che l’amministrazione pubblica legittimi con l’istituzione di un LOVE PARKING un uso sconsiderato del corpo umano. C’è chi, molto poco realisticamente, si spinge ad affermare che il parco condurrà ad un ulteriore abbassamento dell’età media delle giovani madri sul nostro territorio, vittime di un degrado socioculturale che amplifica la scarsa conoscenza e rispetto del corpo umano da parte di adolescenti sempre più sbandati.La verità è che agli italiani piace fare sesso in auto, e tra questi i napoletani sono in grandissimo numero. Il sesso in macchina è per molti non solo una necessità economica ma una decisiva e spesso insostituibile modalità di eccitazione. Secondo un sondaggio del Centro Studi e Documentazione di Direct Line, la nota compagnia di assicurazione onlineall’80% degli italiani piace fare sesso in autoSono soprattutto gli uomini ad essere attratti dal sesso in autocirca il 93%,mentre le donne sono circa il 67%C’è da scommettere, peraltro, che la statistica sia falsata dalla ritrosia femminile nel dichiarare questa apparentemente anomala preferenza. Quello tra l’automobile e il sesso, per piacere o necessità, è sicuramente un binomio vincente. L’auto è simbolo di potenza, di status sociale, di potere, strumento di seduzione, evoca libertà, velocità, indipendenza e autonomia. Quello tra l’automobile e il sesso, per piacere o necessità. È noto che per molti la macchina è stata il luogo della propria iniziazione sessuale. Scomoda, con o senza giornali sui finestrini, a volte anche pericoloso, il sesso praticato in auto può risultare eccitante per il senso di precarietà e fugacità che attizza fortemente la libido.Personalmente, ho verificato che l’automobile eccita le donne per la sua connotazione di luogo “non protetto”. Ho intrattenuto una triennale relazione con una matura signora sposata che non resisteva alla tentazione di avere amplessi completi in auto, soprattutto in luoghi non appartati. Anzi, devo confessare che inizialmente ero io ad avere delle difficoltà ad accettare la situazione scabrosa a causa dell’oggettiva pericolosità del contesto.  Invece, lei da perfetta fanatica del CAR-MASUTRA (carino il gioco di parole americano!), nonostante il suo apparente contegno, non appena la condizione lo permetteva, dava libero sfogo alla sua eccitazione da sedile anteriore ribaltabile. Certo, le mia statura e corporatura non favoriva la messa in pratica di molte varianti alla classica posizione del missionario, ma pur con tutte le difficoltà logistiche, mi risultava difficile resistere al più classico dei gesti di provocanti: lo sfilarsi dello slip che finiva nel portaoggetti dello sportello.Di solito, peraltro, ogni storia sessuale o sentimentale inizia con effusioni “automobilistiche”. Che si sia adolescenti alle prime armi o matura coppia da relazione extraconiugale, l’automobile costituisce quasi sempre il primo momento in cui si riducono le distanze e si può provare l’approccio in un luogo intimo e riservato in cui, spesso, musica in sottofondo e buio, concorrono a creare la giusta atmosfera per passare alle “vie di fatto”. Senza contare che è proprio il rischio insito nella situazione ad aumentare il carico di adrenalina che amplifica l’eccitazione femminile. Una condizione diffusissima, tanto che esistono perfino delle categorie di parafilia erotica, il doogging (essere osservati mentre si fa sesso all’aria aperte o in macchina) e l’amomaxia (avere relazioni sessuali dentro una macchina parcheggiata).Insomma, viva i LOVE PARKING e non posso che concludere citando Woody Allen: “Il sesso è sporco? Solo quando si fa bene.”
Ciro Pastore – Il Signore del CAR-MASUTRA

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