Le indagini erano partite lo scorso ottobre a Firenze, quando una cittadina marocchina - in stato interessante - era finita in ospedale dopo aver riportato lesioni a seguito di un'aggressione. Agli agenti la donna aveva riferito di essere stata colpita da un sedicente dentista di origini siriane.
L'episodio era scaturito dopo che il "medico" aveva estratto due denti alla vittima, durante distinti incontri avvenuti a casa di quest'ultima. Sotto anestesia, nonostante il suo stato di gravidanza, la donna aveva informato il "dentista" che non l'avrebbe pagato se prima lui non le avesse sostituito il dente estratto la settimana precedente. Dopo l'avvertimento della signora di richiedere l'intervento delle forze dell'ordine, l'uomo di 42 anni, si era però scatenato, colpendola fino a causarle lesioni.
Non soddisfatto, prima di darsi alla fuga, per ripagarsi delle estrazioni aveva sottratto denaro e un telefono cellulare. Del falso dentista la vittima conosceva solo il numero dell'utenza cellulare con il quale lui stesso pubblicizzava la sua attività su biglietti da visita, scritti in arabo, lasciati all'interno di kebab, moschee e altri luoghi frequentati da cittadini di lingua araba e poiché operava a domicilio, nessuno conosceva le sue vere generalità né, tanto meno, l'indirizzo di casa.
Al termine di una serrata attività investigativa, gli agenti sono riusciti a dare un nome e un volto al falso medico che, ufficialmente residente a Roma, in realtà abitava a Bologna dove è stato rintracciato. Nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione, la polizia ha sequestrato dieci valigie contenenti svariato materiale odontoiatrico (trapani, denti sintetici, martelletti, pinze, fiale di anestetico, ecc.) in pessime condizioni igieniche, nonché il telefono cellulare sottratto alla vittima dopo la violenta aggressione.