A Breivik quel che è di Breivik

Creato il 02 settembre 2012 da Malvino
Prima, d’istinto, scrissero che dietro la strage c’era al Qaida. Poi, lessero il manifesto di Breivik, trasalirono e scrissero: «Assegnare all’assassino norvegese patenti intellettuali è una paranoia giornalistica… Il killer che ha insanguinato la Norvegia è semplicemente un folle». Erano imbarazzati: quel manifesto avrebbero potuto sottoscriverlo, ma tutti quei morti erano un problema.Scrissi: «Molte delle pagine scritte da Breivik sembrano copiate da Il Foglio: la crisi demografica che mina l’occidente, l’Europa che diventa sempre più Eurabia, il relativismo etico che ci rende deboli, il multiculturalismo che mortifica le nostre radici giudaico-cristiane, il politicamente corretto e il buonismo che ci rammolliscono, perfino che l’aborto dovrebbe essere vietato, che la pillola e gli altri metodi contraccettivi dovrebbero essere severamente limitati, che l’educazione sessuale nelle scuole dovrebbe essere abolita» (Malvino, 26.7.2011). Qualche lettore storse il muso. Ora, finalmente, torna tutto in ordine e Il Foglio dà a Breivik quel che è di Breivik con un Elogio del “mostro”, a firma di Richard Millet, «colto intellettuale parigino». Certo, i morti continuano ad essere un problema, ma ora assegnare una patente intellettuale al “mostro” (al folle sono spuntate le virgolette) non è più una paranoia giornalistica.Sia chiaro, «leggere l’Elogio letterario di Anders Breivik scritto da Richard Millet non significa sposare le tesi dell’autore né tantomeno contaminarsi con i crimini dello stragista di Utoya», ma adesso non è più folle «assumerne il punto di vista», anzi, è proprio questa l’offerta che Il Foglio propone ai suoi lettori, che senza dubbio gradiranno. Nel firmamento dei disadattati alla modernità brilla unaltra stella.

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