Il principe Carlo e il figlio William hanno lanciato insieme un appello tv a difesa delle specie a rischio e contro il traffico illegale di animali.
Nel video si parla del bracconaggio, anche con l’uso di armi sofisticatissime e totalmente illegali, verso specie in via di estinzione quali elefanti, tigri, leoni e leopardi, degli effetti della vendita dei trofei e delle organizzazioni criminali che ne sfruttano il commercio.
Il videomessaggio arriva alla vigilia di una conferenza internazionale sul commercio illegale di fauna selvatica, e si conclude con un’appello nelle lingue (arabo, vietnamese, swahili, spagnolo e mandarino) dei paesi più afflitti dal problema.
Ma la cosa ha innescato delle polemiche ,visto che dalle pagine del solito Sun, si ricorda che il duca di Cambridge e il fratello Harry sono a Cordoba, nella tenuta del padrino di William, il duca di Westminster per partecipare a una , perfettamente legale, battuta di caccia al cinghiale.
Purtoppo però quello che non si capisce è il perchè dello scandalo: proprio un cacciatore è il miglior testimonial possibile per una campagna contro il bracconaggio, non ha senso strumentalizzare la cosa , specie da parte dei cosiddetti “Naziambientalisti” che non perdono occasione per fare bordello ignorando la differenza sostanziale tra ciò che è legale e consentito e cio che è vietato.
La caccia infatti è permessa e regolamentata ed è l’ opposto del bracconaggio, che invece uccide animali a scopo di lucro ignorando le leggi e provocando i danni alla natura, che invece è tutelata dal vero cacciatore.
Brian Boitano (redattore)