Non c’é che dire! Almeno 3/4 di nobiltà non glieli toglie nessuno La città nasce bene e nel corso della storia mantiene sempre il suo pedigree. L’aveva fondata nel 44 a.C. un Generale romano, Lucio Munazio Planco, amico intimo di Giulio Cesare e di Augusto
cui l’aveva dedicata con la titolatura imperiale di Augusta Raurica. Sicuramente era nata con la vocazione dell’arte e della cultura perchè già allora fra i vari splendori, aveva un teatro da 10.000 posti, il più grande a Nord delle Alpi. Sarà per quei buoni inizi,
ma anche oggi il tratto più significativo di Basilea è la cultura, che si respira ovunque. Non quella mummificata e immobile che mette in soggezione e allontana, ma quella delle continue avanguardie che, qui, sono sempre di casa e fanno della città una continua punta di diamante verso il futuro. Sembra che Basilea l’abbia avuto come destino, quello di essere stata il crocevia di tutte le novità, con un’Università fra le più antiche d’Europa, docenti al top come Erasmo, Paracelso e Nietzsche, una giovanissima casa editrice, la Schwabe, attiva dal 1488, un riformatore come Zwingli e un sognatore come Herman Hesse.
Città dai cento e insoliti musei, compresi quello della Carta e quello delle Bambole, al viaggiatore che arriva, attratto da tante meraviglie di sentito dire, Basilea appare subito viva e affascinante, divisa dal suo famoso fiume e riagganciata dai 6 grandi ponti. Del suo polo industriale e delle mitiche industrie farmaceutiche quasi non c’è traccia in città. Con tre svincoli si entra nel centro storico e la Markplatz sta ancora lì col mercato, le arcate del Municipio e il cinquecentesco Palazzo dei Bottai. Poi appena un po’ oltre, fra le architetture gotiche, si insinuano le novità, i tocchi del design
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Allora, quando il silenzio inizia a scendere sulle strade filanti, ma già silenziose, arriva l’ultimo, magico sprazzo del Carnevale e i più fedeli alle antiche tradizioni trovano i locali giusti, aperti solo per loro, dove possono lietamente concludere la grande festa mettendo mano a scodelle e cucchiai dove, fumante, li aspetta la grande zuppa del carnevale svizzero, quella Mehlsuppe che scalda e rincuora l’ultima Fasnacht, in un legame fra passato e presente che è il segreto della bella e grande Basilea.
MEHLSUPPE
INGREDIENTI (per 2,5 litri di zuppa): grasso vegetale 80 grammi, cipolle 700 grammi, farina 200 grammi, brodo di carne 3 litri, vino rosso 2 dl, sale e pepe q.b., 100 grammi di Sbrinz grattugiato.
PREPARAZIONE: pelare le cipolle e tagliarle a rondelle. Far colorare la farina in una padella su fuoco medio girandola in continuazione. Versare in un’altra padella il grasso e farvi rosolare a fuoco dolce la cipolla, aggiungere poi la farina e far raffreddare.
Versare ‘impasto di farina e cipolla in una pentola,aggiungervi il brodo caldo e il vino e far cuocere per circa un’ora, schiumando frequentemente la superficie del brodo.
Filtrare la zuppa in un colino e travasarla in una zuppiera aggiungendo sale e pepe e servire con lo Sbrinz distribuito sulle singole scodelle.
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