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A casa di Babette… nel Monferrato

Da Sarahscaparone @SarahScaparone

Sono stata a pranzo A Casa di Babette. O meglio sono tornata. Sì, perché in questo delizioso angolo del Monferrato ero passata per la prima volta tempo fa grazie a Golosaria, la rassegna ideata da Paolo Massobrio che ogni anno in primavera apre le porte di uno dei territori più belli del nostro Piemonte.

Bene, questa locanda che offre con un sapiente mix di territorialità ed eleganza ottime degustazioni di cucina locale (con qualche rivisitazione) e di eccellenti Champagne (si, avete letto bene) ha aperto i battenti poco più di un anno fa e io ricordo come fosse ieri l’inaugurazione e la frenesia che ha coinvolto Gionata e Nicola in quei giorni di grande lavoro e belle soddisfazioni.

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Nicola Mecca

Ed è stato proprio Nicola Mecca, l’amico di Papillon e il compagno di lavoro di tanti anni alessandrini, ad accogliere me e l’allegra brigata torinese-milanese lo scorso 15 agosto.

Dopo l’appuntamento a Casale Monferrato (Al) con l’ormai “italo-svedese” Mauro che ci raggiungeva da Milano, ci siamo diretti con Paolo, Paola e Alessia in quel di Rosignano Monferrato (Al) con una destinazione ben precisa: la Locanda Champagnerie che con il nome rende onore al film di Gabriel Axel del 1987, Il pranzo di Babette.

La giornata era limpida e serena, le colline monferrine brillavano sotto i raggi di un caldo sole estivo, ma l’aria era fresca, si stava bene. Ci aspettava un accogliente tavolo preparato nel dehor con vista sul bellissimo Castello di Uviglie, ahimè chiuso in quel giorno di festa.

L’atmosfera era di quelle di una giornata di festa trascorsa in famiglia: un pranzo tra amici in casa di amici. Ce ne siamo accorti subito. Le ore sono trascorse tra risate e chiacchiere, buon cibo e brindisi, ricordi e nuovi progetti in divenire. Nicola è stato esemplare, come sempre: la sua voglia di vivere, la sua esuberanza, l’allegria e la competenza nel settore hanno accompagnato la scelta del menù, le nostre portate, il nostro pasto. Non è cambiato pur avendo cambiato lavoro, anzi, è sempre lo stesso: un vulcano di idee e positività che trasmette anche nel locale. Ricordo ancora quando alcuni anni fa, durante un come sempre estenuante Vinitaly, nonostante la stanchezza ci portò a Venezia solo per cena, per poi rientrare su Mantova a dormire perché nei dintorni di Verona non c’era più posto. Nicola è così: sempre allegro, positivo, curioso della vita e dei suoi misteri.

E così, partendo da una innovativa carta dei vini che dedica grande spazio agli Champagne dei migliori vigneron francesi, per lo più sconosciuti in Italia, e alle tante eccellenze locali ha avuto inizio il nostro pasto tra Baccalà mantecato su crostino di polenta di mais Marano di Longo di Fubine (un altro grande del gusto locale), Battuta di Fassone con salsa al tuorlo d’uovo, Caprese Monferrina con bufala campana, peperoni, acciughe, bagnetto delicato e poi Agnolotti fatti a mano secondo la ricetta De.Co. di Pontestura e un trionfante Risotto allo champagne con guazzetto di vongole. E per finire Creme Brulèe al Tè nero, Charlotte al gianduia e crema al cioccolato, Gelato allo Champagne di Marin Cuvèe Reine e Rosè.

Il pasto è terminato con un Ratafià di Champagne e la promessa di tornare durante la stagione dei tartufi che qui preparano solo su ordinazione.

Clicca per vedere la presentazione.

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