Oggi è il giorno in cui ci si dedica a parenti, amici , che purtroppo non ci sono più. Io purtroppo ho tanta gente, che lungo il mio cammino non rivedrò. Amici che se ne sono andati troppo presto, parenti che hanno fatto altrettanto, come ho anche parenti che hanno finito la loro vita serenamente e si sono addormentati per sempre con pochi rimpianti. Penso che la vita sia un passaggio e che non vale tanto la sua lunghezza, ma più che altro il valore che dai ad ogni singolo giorno che vivi. Ho conosciuto persone che sono morte a quasi 100 anni, ma che avevano davvero "vissuto" pochissimo e altre morte anche a meno di 20 anni, che avevano vissuto ogni istante col sorriso e la voglia di godersela fino in fondo.
Questo ovviamente non toglie il dolore o l'amarezza della perdita di quella persona.
Ho parti del mio cuore che hanno vuoti che non saranno mai colmati. Dentro ai cimiteri ho davvero troppa gente e in più parti dell'Italia e anche all'estero. Non amo questo giorno, perchè comunque indipendentemente da tutto ciò che dicono, è un giorno in cui si ci pensa per forza a certe cose o ad alcuni ricordi. Io non ho bisogno di arrivare al' 1 Novembre ogni anno per pensare a qualcuno, perchè lo faccio ogni singolo giorno, ma oggi più degli altri giorni, devo pensarci "quasi" per dovere.
Non amo neanche andare al cimitero, che è un posto che reputo per molti versi patetico. Da un lato cappelle sfarzose, dall'altro le tombe sul terreno, come se nella morte ci siano anche i ricchi e i poveri. Quando sei morto penso non conti nulla.
Da bambina amavo questo giorno per due motivi, il primo è che ricevevo regali e dolci, che mi dicevano li portassero i miei parenti defunti, quando sapevo benissimo erano opera dei vivi e poi perchè andavo con i miei o con mia nonna al cimitero e mi leggevo tutte le tombe e ascoltavo i racconti di mia nonna su questo o quello, com'era morto, quanti anni aveva, etc.. questo mi incuriosiva.
Certo, con gli anni molte cose cambiano, ora purtroppo molti li vado a trovare, quando non riesco ancora a realizzare che non ci sono più...
Ho sempre avuto un rapporto molto particolare con la morte. Da un lato mi ha sempre affascinato e da piccola mia nonna pensava fossi "stramba", dato che se moriva qualcuno volevo vederlo a tutti i costi, dall'altro nel momento di un lutto , metabolizzo dopo, realizzo con i miei tempi e ho bisogno anche dei miei momenti di" isolamento emotivo", così definisco i miei attimi di pianto solitario di sfogo.
Non sono credente, nel senso che non credo in nessun Dio definito dall'uomo o da una società, credo in molte cose, ma non in una forma spirituale buona a cui affidarsi, ne tanto meno ad alcune "favolette" scritte e raccontate nelle varie società solo per quietare gli animi irrequieti spaventati davanti alle realtà della vita.
Penso che il male esista, come il bene, che ci sono ingiustizie e che non ci sia nessun paradiso etc.. credo che fondamentalmente nessuno sa cosa ci sia dopo la morte o se un dopo ci sia realmente. E non sono nessuno per dire è così o non è così. Mi arrendo semplicemente al mio dolore in certe situazioni e non riesco a darmi delle risposte.Sono convinta che chi dice di trovarle s'illude soltanto. A me non basta pensare che Mio Zio, ad esempio, ora è felice tra gli angeli, per esser tranquilla e felice anch'io, posso solo sperare che sia così. Ma la speranza non è certezza e quindi mi abituo alla sua scomparsa fisica, perchè quella della sua essenza non è avvenuta, la sua essenza è rimasta in me.
Oggi penso che non andrò al cimitero, ormai non ci vado da anni per l'1 novembre, preferisco andarci quando mi va, quando me la sento. Ma il mio pensiero và a tutte le persone che porterò sempre nel mio cuore, amici, parenti, qualche conoscente ... Non li elenco, sono davvero troppi.
In nome delle loro brevi vite, di ciò che alcuni di loro hanno sofferto, di quanto mi mancano e di quanto non sia giusto non vederli più.. cerco solo di vivere ogni mio giorno come se fosse l'ultimo.. e dovrebbero farlo tutti.
Lulù