Ho raccontato ieri dell’iniziativa Agenda Digitale, un appello rivolto da 100 promotori e da subito sottoscritto da 7500 italiani, che vuole riportare al centro della discussione politica il dibattito e l’impegno sulla tecnologia digitale, dandosi una prima dead line tra 100 giorni, per verificare che si tenga salda e vigile l’attenzione di tutti su questi argomenti, che inequivocabilmente costituiscono la base per lo sviluppo tecnologico e la crescita economica del nostro paese.
Registro oggi alcuni commenti critici e alcune osservazioni sull’iniziativa . Qualcuno sottolinea l’attivismo dei soliti noti e in effetti così è, ma mi vien da dire che tutte le battaglie hanno dei paladini che credendo fermamente in certi principi e ponendosi dei traguardi hanno una visione a lungo termine e una determinazione a perseguire determinati obiettivi , che consente a tutti noi di focalizzarli meglio. Un’altra obiezione è relativa ai costi di questa operazione, obiezione che io trovo legittima, ma se evidenziamo una necessità e la riteniamo una priorità per il nostro futuro, questo dovrebbe anche servire ad aiutarci a programmare quantificare e organizzare i costi di questa operazione, che evidentemente riteniamo indispensabili. Un’ultima obiezione è relativa al fatto che questi appelli sono suggestivi, altamente emotivi, toccano le corde del nostro orgoglio nazionale, alimentano il desiderio profondo di vedere il nostro paese ancora una volta competitivo e allineato al resto del mondo nel cogliere le sfide del futuro, ma all’atto pratico poi risultano improduttivi e poco realistici. Focalizzare un obiettivo, dare voce e parole ad un desiderio ed esprimere con chiarezza e determinazione una volontà io non credo affatto che sia un esercizio inutile e vorrei definitivamente rispondere a questa ultima obiezione con una citazione di Antoine de Saint-Exupéry: “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.”
Barbara Barbieri, 1 febbraio 2011
Antoine de Saint-Exupéry