Antonio Leoni è stato licenziato. Si è ripetuto sotto una nuova forma, più aspra e grave, il conflitto tra Arvedi e Libera agricoltori. Un tempo Leoni se ne andò per non sottostare ai diktat di Mario Maestroni, diventato editore di Mondo Padano. Ieri mattina Leoni ha pagato al posto di Fabrizio Loffi. Un modo nobile per uscire di scena, dopo che Antonio Leoni aveva già compreso che il nuovo Mondo Padano non poteva parlare.
Anche stavolta la voce del padrone è quella del presidente della Libera, oggi Antonio Piva.
Gli agricoltori prevalgono su Arvedi, che non può (né vuole) lasciarne l’alleanza.
Fabrizio Loffi aveva compiuto uno scoop. “Bisognerebbe dargli una medaglia” ha risposto Leoni. In un giornale una notizia simile dovrebbe avere valore, solo in un giornale però.
La Finanza indaga su PubliA. Notizia riportata anche da La Provincia.
Il presidente di PubliA è ancora Antonio Piva.
Cremona, per l’ennesima volta, non riesce a dare un segno di libertà.
Sarebbe il caso di muoversi, di prendere le distanze da un vecchio gruppo di potere e d’interesse che non ha certo lavorato per la città e il territorio, bensì l’ha usata come voleva, col consenso o il silenzio del grande pubblico.
Si riuscirà a creare un sistema informativo indipendente dai soliti personaggi? Un sistema decisionale indipendente da lorsignori?
Non ha più senso trattare e mediare con quei personaggi. Non ci riconosciamo nel loro operato perché non lo vediamo in sintonia con gli interessi e gli ideali di una città e di una provincia. Così come risulta superata e fuori luogo parte della cosiddetta “sinistra moderata”, che mai si è battuta efficacemente per migliorare questo malinconico sistema di potere.
Che si tengano pure la stampa dei Tartara e degli Zanolli, dei Piva e degli Arvedi. I cittadini dovrebbero capire. Dovremmo risvegliarci da questo incubo.