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A Darker Shade of Magic (A Darker Shade of Magic #1) by V.E. Schwab

Creato il 16 giugno 2015 da Anncleire @anncleire

A Darker Shade of Magic (A Darker Shade of Magic #1) by V.E. Schwab

Magic bent the world. Pulled it into shape. There were fixed points. Most of the time those points were places. But sometimes, rarely, they were people.

“A Darker Shade of Magic” è il primo volume della serie fantasy omonima di V.E. Schwab. È entrato nella lista delle mie letture per tre motivi principali: la cover, l’ho adorata dal primo momento. Si parla di universi paralleli, che come sapete bene è una delle mie fisse, una per cui leggerei qualsiasi cosa. Mi affascina immensamente il concetto della scelta, della possibilità dell’oltre, del fatto che, probabilmente, da qualche altra parte c’è una persona molto più felice o molto più triste di come sono io adesso. Il terzo motivo sono le recensioni estremamente positive che avevo letto in giro, ma come capita spesso, bisogna farsi una propria opinione di un singolo volume. Pur apprezzando diverse cose di questo fantasy, pure non posso ritenermi pienamente soddisfatta, e in definitiva si è trattata di una lettura interessante, ma non sconvolgente.

La maggior parte delle persone conosce una sola Londra, ma cosa succederebbe se ne esistessero diverse? Kell è uno degli ultimi Viaggiatori – maghi con la rara abilità di viaggiare attraverso le Londra parallele. C’è una Londra Grigia, sporca e affollata e senza magia, casa del re pazzo George III. C’è una Londra Rossa, dove la vita e la magia sono riverite. E poi una Londra Bianca, governata cha chiunque si è aperto la strada verso il trono assassinando i contendenti. Ma c’era una volta una Londra Nera…

Amo gli universi paralleli, mi piace osservare storie che si sviluppano intorno a questo concetto, sono affascinata dalle teorie che vi si sviluppano. La scienza e l’astronomia stanno cercando risposte, ma sono incline all’idea per cui i buchi neri siano delle porte verso altri universi. Diciamo anche che, quindi, preferisco parallelismi sci-fi piuttosto che viaggiatori magici, e che questo mi ha un po’ precluso il pieno apprezzamento della storia. Ma questo non toglie niente al valore del libro, che resta un intrattenimento interessante, una storia vivida, piena di colpi di scena e di magia. L’inizio stentato, e una narrazione arzigogolata che grazie all’uso della terza persona riesce a passare indisturbata da diversi punti di vista e prospettive, rispettando i canoni dell’osservazione impersonale e lo scostamento dai pensieri dei protagonisti. Il narratore sa e racconta e il lettore non riesce a connettersi alla storia, soprattutto all’inizio in cui sembra non succedere niente. La storia impiega almeno un centinaio di pagine ad entrare nel vivo. Kell, il nostro viaggiatore, protagonista di scambi e rivelazioni non è il classico eroe di un fantasy, anzi è un personaggio difficile da capire. Per tutto il tempo si lamenta del fatto di non essere compreso, di non essere amato, di essere un ospite nella famiglia che lo ha accolto e non gli ha fatto mai mancare niente. I reali della Londra Rossa, lo considerano un membro della famiglia e glielo dimostrano quotidianamente, ma lui è dubbioso, incerto, continua a cercare risposte alle domande che lo attanagliano. Incauto e anche un po’ imbranato, è cieco di fronte a ciò che gli sta davanti e continua a combattere contro i fantasmi che lo perseguitano commettendo una serie di errori imperdonabili. Certo non si può negare che sia coraggioso e capace, tanto forte da rischiare l’impossibile, tanto potente da luccicare come una stella in un mondo magico affascinante e imprevedibile. Ma alla fin fine Kell è incapace di accettarsi e di accettare la situazione che vive e i suoi continui spostamenti lo rendono ancora più restless. Kell è il classico insoddisfatto che ha bisogno di uno scossone forte per liberarsi dei suoi dubbi esistenziali. Scossone che arriva direttamente da Lila, la nostra intrepida ladra e appassionata sopravvissuta ai misteri della Londra Grigia. Se Kell è flemmatico e incerto, Lila è una forza della natura, coraggiosa e avventurosa, che non si lascia fermare da niente, che sa usare le armi, con l’ambizione di diventare un pirata e l’animo di chi è pronto a tutto perché non ha niente da perdere. Lila non ha niente della damselle in distress, non ha niente della Lady, e la sua femminilità, pur rimanendo in bella vista è nascosta dalla sua intrepidezza. E diventa un esempio da seguire, una stampella per lo sgangherato Kell, senza la quale non sarebbe arrivato fino alla fine. Perché se Kell ha la magia della sua, Lila ha il carattere, la prontezza di riflessi e le skills acquisite nella sua vita per la strada di una Londra priva di magia. Lila è il vero fulcro del libro, senza di lei probabilmente la storia avrebbe perso molto.

Anche i comprimari sono sicuramente affascinanti, a partire da Rhy, il principe della Londra Rossa, carismatico, affasciante, con doti da incantatore, per cui riesce sempre ad aprirsi un varco in qualunque situazione, facendo impazzire Kell e i suoi genitori che cercano di tenerlo a bada. Ma è Holland il personaggio che più mi affascinato, che mi ha intrigato per la sua lotta interiore, quella costante spinta da una parte all’altra dello spettro, dalla paura alla rabbia, dalla sottomissione alla ribellione, immensamente interessante.

Ma una delle cose più affascinanti dei fantasy, se ben riusciti, è il world building, quell’insieme di particolari che va a formare il mondo in cui i personaggi si muovono e agiscono ed è sicuramente uno dei pezzi forte di questa storia.

“You don’t know anything about these worlds,” he said, but the fight was bleeding out of his voice.

“Sure I do,” countered Lila cheerfully. “There’s Dull London, Kell London, Creepy London, and Dead London,” she recited, ticking them off on her fingers. “See? I’m a fast learner.”

La Schwab ha creato un mondo ricco di dettagli, completamente accattivante, che si consuma in una Londra senza tempo, magica, ricca, opulenta, che si scontra tra ricchezza e povertà, tra impressioni fugaci e atti meravigliosi, in un intrigato meccanismo di incastri e di imperfezioni, che balenano alla mente, reali e indimenticabili. La sua capacità evocativa mi ha lasciato senza fiato, anche se l’equilibrio tra descrizione e azione, pende troppo verso la descrizione, e viene ristabilito solo nella seconda metà del libro, quando sono rimasta incollata alle pagine fino alla fine.

Il particolare da non dimenticare? Un medaglione…

Un fantasy magico, intrigante, ben costruito, con un worldbuilding complesso e meraviglioso, che lascia senza fiato. Una protagonista esaltante, un protagonista da insultare, una trama che avanza lenta, per sorprenderti alle spalle quando meno te lo aspetti e che ti lascia con la voglia di leggere il seguito. Assolutamente diverso da come me lo aspettavo.

Buona lettura guys!

A Darker Shade of Magic (A Darker Shade of Magic #1) by V.E. Schwab


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