Chi coglie il riferimento del titolo diventerà mio migliore amico per i prossimi cinque secondi: fatto? Cinque intensi secondi di amicizia profonda, grazie. Ho superato un esame stamattina, uno di quelli che è chiaramente una prova di sopravvivenza, ma selezione naturale, stasera offri tu, yeah. Ok, basta divagare. Non partirò svilendomi al solito, perché io non sto tediando nessuno, se siete qui e leggete è per colpa vostra, io scrivo perché non ho soldi, tempo e fantasia per cercarmi un analista, leggermi è una vostra libera e masochista scelta. Detto ciò, inizio il mio non-ragionamento. E' estate, il sudore gronda dalle fronti e le ascelle si commuovono sotto magliette imbarazzanti e top risicati, gli esami vanno scemando, gli studenti scemunendo, le gelaterie sempre più affollate e come queste anche il mio cervello si diletta ad affollarsi di meditazioni più o meno cretine, dettate, essenzialmente, da temperature troppo alte per i comuni livelli di sopportazione. Qualche giorno fa, mentre leggevo Virginia Woolf, ho realizzato di essere libera. La libertà, in questo caso, non dovete intenderla come poter avere una stanza tutta per me (che comunque non ho), ma perchè sono finalmente priva da qualsiasi legame vagamente amoroso/sentimentale/interessamento/infatuazione. Finalmente. Non voglio fare l'esagerata, ma non accadeva da ANNI. Non pensate a sessioni di zoccoleggiamento intensivo e cose così, non sono assolutamente il tipo, più che altro immaginate una cretina che rimane 50 anni nella friendzone in silenzio, poi si stufa, cambia e piomba in un'altra friendzone, tutto qui, figuriamoci se rendiamo concrete le cose da 'ste parti, se, ciao. Per la prima volta dopo tanto tempo son riuscita a diventare indifferente, senza però iniziare subito un'altra cosa che avrebbe avuto la stessa fine. Non so se sia perché sono di punto in bianco diventata anaffettiva o se perché finalmente il mio cervello si sia voluto ribellare a questa cosa che, periodicamente, lo annientava come nemmeno Hiroshima e Nagasaki. Più semplicemente, forse, sono cresciuta e, nonostante non abbia mai avuto una vita sentimentale degna di questo nome, ho capito che correre dietro alle persone non mi piace, per niente. Ho provato, ho fatto minchiate, cose un po' stupide, cose che BOH e, talvolta, anche cose intelligenti, ma quando a uno non piaci l'unica cosa che puoi fare, diciamocelo senza remore, è andare in villeggiatura Affanculo, perché quelli che cambiano idea sono nei film, nei manicomi e nei sogni. Non pretendo di uscire domani e trovare davanti al portone una schiera di Immacolati pronti a servirmi e amarmi, ma nemmeno voglio essere il cane da riporto del folle di turno per cui mi perdo abitualmente. Della serie, se capiterà bene, ma io ho smesso di andare in cerca di qualcosa che, almeno per il momento, sembra non "servirmi". Non fraintendetemi, "servire" (che merda le virgolette, lo so) è un'esagerazione, è per dire che ora sto bene così, non sento la necessità di complicare la mia esistenza o quella altrui. Insomma, non credo ci sia niente di sbagliato, per come la penso io, esistono momenti in cui è meglio star soli, per me è giunto questo momento; sono cambiata tanto ultimamente, non conosco bene nemmeno me stessa, prima di iniziare qualcosa, qualunque cosa, devo rimettermi a posto, per stare bene e in pace con me stessa, prima che con gli altri. Probabilmente è da egoisti, asociali, schifosi esseri umani senza nemmeno l'anima, ma gira così e sarebbe innaturale fare diversamente. Ovviamente se siete Roger Federer, Thom Yorke o Alex Turner potete liberamente ignorare questo post e inviarmi un'email piena di amore.
Magazine Diario personale
Chi coglie il riferimento del titolo diventerà mio migliore amico per i prossimi cinque secondi: fatto? Cinque intensi secondi di amicizia profonda, grazie. Ho superato un esame stamattina, uno di quelli che è chiaramente una prova di sopravvivenza, ma selezione naturale, stasera offri tu, yeah. Ok, basta divagare. Non partirò svilendomi al solito, perché io non sto tediando nessuno, se siete qui e leggete è per colpa vostra, io scrivo perché non ho soldi, tempo e fantasia per cercarmi un analista, leggermi è una vostra libera e masochista scelta. Detto ciò, inizio il mio non-ragionamento. E' estate, il sudore gronda dalle fronti e le ascelle si commuovono sotto magliette imbarazzanti e top risicati, gli esami vanno scemando, gli studenti scemunendo, le gelaterie sempre più affollate e come queste anche il mio cervello si diletta ad affollarsi di meditazioni più o meno cretine, dettate, essenzialmente, da temperature troppo alte per i comuni livelli di sopportazione. Qualche giorno fa, mentre leggevo Virginia Woolf, ho realizzato di essere libera. La libertà, in questo caso, non dovete intenderla come poter avere una stanza tutta per me (che comunque non ho), ma perchè sono finalmente priva da qualsiasi legame vagamente amoroso/sentimentale/interessamento/infatuazione. Finalmente. Non voglio fare l'esagerata, ma non accadeva da ANNI. Non pensate a sessioni di zoccoleggiamento intensivo e cose così, non sono assolutamente il tipo, più che altro immaginate una cretina che rimane 50 anni nella friendzone in silenzio, poi si stufa, cambia e piomba in un'altra friendzone, tutto qui, figuriamoci se rendiamo concrete le cose da 'ste parti, se, ciao. Per la prima volta dopo tanto tempo son riuscita a diventare indifferente, senza però iniziare subito un'altra cosa che avrebbe avuto la stessa fine. Non so se sia perché sono di punto in bianco diventata anaffettiva o se perché finalmente il mio cervello si sia voluto ribellare a questa cosa che, periodicamente, lo annientava come nemmeno Hiroshima e Nagasaki. Più semplicemente, forse, sono cresciuta e, nonostante non abbia mai avuto una vita sentimentale degna di questo nome, ho capito che correre dietro alle persone non mi piace, per niente. Ho provato, ho fatto minchiate, cose un po' stupide, cose che BOH e, talvolta, anche cose intelligenti, ma quando a uno non piaci l'unica cosa che puoi fare, diciamocelo senza remore, è andare in villeggiatura Affanculo, perché quelli che cambiano idea sono nei film, nei manicomi e nei sogni. Non pretendo di uscire domani e trovare davanti al portone una schiera di Immacolati pronti a servirmi e amarmi, ma nemmeno voglio essere il cane da riporto del folle di turno per cui mi perdo abitualmente. Della serie, se capiterà bene, ma io ho smesso di andare in cerca di qualcosa che, almeno per il momento, sembra non "servirmi". Non fraintendetemi, "servire" (che merda le virgolette, lo so) è un'esagerazione, è per dire che ora sto bene così, non sento la necessità di complicare la mia esistenza o quella altrui. Insomma, non credo ci sia niente di sbagliato, per come la penso io, esistono momenti in cui è meglio star soli, per me è giunto questo momento; sono cambiata tanto ultimamente, non conosco bene nemmeno me stessa, prima di iniziare qualcosa, qualunque cosa, devo rimettermi a posto, per stare bene e in pace con me stessa, prima che con gli altri. Probabilmente è da egoisti, asociali, schifosi esseri umani senza nemmeno l'anima, ma gira così e sarebbe innaturale fare diversamente. Ovviamente se siete Roger Federer, Thom Yorke o Alex Turner potete liberamente ignorare questo post e inviarmi un'email piena di amore.
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