Comunicato Stampa
Il saggio di Raffaella Scrimitore: «Le origini dell’animazione italiana» colma una lacuna della nostra cultura cinematografica, Si parte dal cinema delle attrazioni di Leopoldo Fregoli (1867 – 1936), di pupazzi animati, dalla pubblicità alla propaganda, per arrivare fino all’opera di Gibba, veterano del cinema d’animazione italiano, ai film di Antonio Rubino – celebre autore de Il Corriere dei Piccoli – o quelli di Nino e Toni Pagot, popolari creatori di “Calimero”, nel saggio di Raffaella Scrimitore dedicato alle origini dell’animazione italiana. Comunemente infatti si pensa a I fratelli Dinamite e a La rosa di Bagdad (entrambi del 1949), come i primi film d’animazione realizzati in Italia, eppure c’è stata una vasta produzione, nei quarant’anni precedenti, di sperimentatori ed esploratori di questa cinematografia. Le origini dell’animazione italiana , con la prefazione di Giannalberto Bendazzi – uno dei massimi esperti al mondo del cinema d’animazione-analizza per la prima volta questo patrimonio, grazie alla ricerca in importanti archivi come quello dell’Istituto Luce. L’autore IN LIBRERIA A FEBBRAIO 2013 Etichette associate: Puoi leggere anche: Condividi:
Raffaella Scrimitore (1981) laureatasi all’Università Statale di Milano con una tesi in Storia del cinema di animazione, attualmente è cultrice della materia presso l’insegnamento di Teoria e analisi del linguaggio cinematografico nel medesimo ateneo. Ha curato retrospettivee mostre per diversi festival di cinema di animazione, nonché, con Giannalberto Bendazzi, la pubblicazione Il cinema di animazione e la nuova critica (CUEM, 2006).