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A FERRARA ANDAI ( racconto in 17 puntate)

Da Teoderica
A FERRARA  ANDAI ( racconto in  17 puntate)
5 puntata
Giorgio Morandi nel 1907 si iscrive all'Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel 1913. Le opere di Morandi di questi anni mostrano una certa disposizione alla sperimentazione, attenta ai riferimenti provenienti dalla cultura francese, da Cézanne, a Derain, da Picasso a Braque. Parallelamente si rivolge allo studio dell'arte italiana del passato: nel 1910 è a Firenze dove ammira i capolavori di Giotto, Masaccio e Paolo Uccello. Risale al 1913 la prima vacanza estiva a Grizzana, sull'Appennino, dove Morandi si recherà spesso durante la sua vita.
A Bologna, in Accademia ha modo di frequentare Osvaldo Licini, Severo e Mario Pozzati, Giacomo Vespignani e Mario Bacchelli, con cui Morandi espone il 21 e 22 marzo del 1918 nella mostra dell'Hotel Baglioni. La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle "bottiglie". I soggetti delle sue opere sono quasi sempre cose abbastanza usuali; vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole . La sua opera si compone anche di ritratti e paesaggi. Usare pochissimi colori è una sua particolare caratteristica, che lo rende poetico e solitario. Di grande importanza nel lavoro di Morandi sono le acqueforti, eseguite da autodidatta.
Non lasciatevi però ingannare, le bottiglie, i vasi, i cocci non sono nature morte ricopiate dal vero, anche se esistono gli originali cocci che Morandi copiava, no lì le bottiglie non sono altro che uomini soli, lo stesso filo di solitudine malinconica e depressa che corre fra Morandi, Licini e Modigliani.
Ora tiriamo le somme, dalle biografie ritroviamo che sia Morandi che Modigliani si ispirarono a Cezanne e che entrambi amarono e studiarono l' arte fiorentina , in particolare il disegno e poi fra gli amici di Morandi compare Osvaldo Licini.
Chi era costui?
immagine di Teoderica

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