A Fini rimane una camera (a Montecarlo)

I finiani si sono rotti.
I finiani, che si erano lasciati convincere ad abbandonare il governo da un fini rancoroso per essere stato sempre il secondo di Berlusconi che da vent’anni se l’era portato in camalletta, sono arrivati al limite della sopportazione della sceneggiata napoletana della quale li ha resi interpreti il loro capo.
I mal di pancia ormai non si contano più.
Le decisioni prese l’altro ieri da un fini che non ha perso l’abitudine di condurre il proprio partito in modo dittatoriale, aiutato molto bene, in questo dal suo braccio destro bocchino, hanno rotto il loro giocattolino.
Tanto che ieri al senato alcuni di loro si sono dissociati dalla linea imposta dai loro capi e capetti e un senatore ha abbandonato il gruppo. Quindi la novità è che i finiani non dovrebbero più avere il gruppo al senato perchè non raggiungono il numero di 10.
Vedremo nelle prossime ore come se la medicheranno..
Intanto bisogna dire che questo succede dopo che altri avevano già abbandonato il futuro e libertà nascente e dopo che anche Barbareschi aveva dato inequivocabili segni di dissociazione dal suo amico fini..
Una cosa si può già dire con certezza: un partito nato da un tradimento perpetrato in seno alla maggioranza non può avere vita facile.
Un partito nato per un senso d’inferiorità dell’eterno secondo è per forza di cose un aborto..
Il fini che si è fatto aiutare dalla sinistra per compiere il colpo di stato è alla frutta.. e rimane con una sola camera.. a Montecarlo.
Amen.

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