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A fuor di popolo sovrano

Creato il 14 giugno 2011 da Paz83

A fuor di popolo sovranoForse fra qualche anno qualcuno ritirerà fuori le 16.00 circa del 13 giugno 2011, la data dei referendum, come l’istantanea che ha palesato al mondo la crepa nella diga del berlusconismo, che dietro di sé ha ingabbiato per oltre un ventennio (e a dire il vero trattiene ancora) le energie di questo paese sfruttandole a proprio uso personale finendo per deleggitimarlo assieme al suo popolo agli occhi del resto del mondo. Ma questo magari verrà scritto (o postato) nei libri di storia, magari digitali, delle prossime generazioni, perché oggi è ancora tutto in divenire, tutto rimane da definire, è troppo presto ancora. Oggi si deve sì scendere nelle piazze, ma a festeggiare – legittimamente – il momento in cui il paese ha riaperto gli occhi per la prima volta dopo vent’anni di coma, e di questo dovrebbe esserne felice anche Ferrara. E’ statata la gente, dal basso a dare il primo scossone, a indicare quello che vorrebbe, dovrebbe essere il cammino. Ora la mano deve passare alla politica: che si svegli dal suo torpore, dalle sue paure, perché non è vero che qui c’è un paese che non vuole essere governato, al contrario c’è un popolo che ha fretta di rimettersi in moto, che ha il desiderio di essere guidato, anzi, di guidare assieme a forze politiche responsabili questo paese per troppo tempo rimasto immobile, verso il domani. E’ l’occasione che si presenta; ripartire. Non credo sia l’ora di stabilire se destra o sinistra, schieramenti o schemi, è il momento di convergere nuovamente tutti verso la piazza e decidere assieme una volta per tutte dove vogliamo andare. Gli Italiani, noi, il popoletto (come qualcuno spesso ci ha definiti) in maniera trasversale nelle piazze, reali e virtuali c’è già e aspetta, aspettiamo. Se i politicanti riusciranno a capire che è giunto il momento di levarsi paraorecchi e paraocchi allora ci vedranno, ci sentiranno e a quel punto dovranno prendere la decisione, camminare con noi o continuare sulla loro strada tenendo però ben presente che questa è stata una decisione di popolo e che comunque vada la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


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