Magazine Cultura

A Game of Thrones: dietro le quinte del graphic novel/1

Creato il 07 maggio 2014 da Martinaframmartino

A Game of Thrones: dietro le quinte del graphic novel/1A breve dovrebbe essere disponibile il nono numero di Effemme. Come sempre vi ho preso parte anch’io, in questo caso con un articolo. Ho una mezza idea di quale tema tratterò nel numero 10, per il prossimo autunno, ma ancora non ho deciso nulla, tanto è vero che ancora non mi sono lanciata nelle letture preliminari. Non sempre leggo dei libri apposta per gli articoli di Effemme, ma ormai l’ho fatto troppe volte per poter escludere di rifarlo, e se davvero scriverò quel che ho in mente una rilettura, o anche quattro, mi toccano. Anche se potrei fare la pigra  non scrivere nulla, tanto un articolo che avevo scritto per il numero primaverile è già slittato in quello autunnale, e non è la prima volta che capita una cosa del genere. A volte scrivo davvero troppo. In questo caso però non voglio guardare al futuro ma al passato.
Spesso ci siamo agganciati al tema, o all’ospite, della manifestazione in concomitanza della quale la rivista è uscita. E il numero autunnale lo abbiamo sempre presentato a Lucca Comics & Games. Uso la prima persona plurale ma dovrei usare la terza, visto che l’unica volta che sono andata alla manifestazione lucchese ancora non facevo parte della redazione di FantasyMagazine, ma pazienza. Il numero viene presentato lì. Il tema del numero 8 erano Andrzej Sapkowski e Thor. Sapkowski l’ho lasciato ad altri redattori che lo amano più di me, credo che Francesco Coppola potrebbe diventare aggressivo se gli dicessimo che lui non può scrivere su Sapkowski mentre Cristina Donati ha un’ottima conoscenza di fiabe e folklore. C’è un altro articolo in quello speciale, ed è sul videogioco. Argomento su cui sono assolutamente impreparata. Giusto per intenderci l’ultima cosa a cui ho giocato, anni fa, è stato Tetris, perciò un articolo sui videogiochi non fa per me. Neppure un articolo sui videogiochi basati sulle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Vero, conosco i romanzi di George R.R. Martin piuttosto bene, ma appena si parla di supporti o di caratteristiche tecniche è come se il discorso venisse fatto in un’altra lingua. Russo o cinese, per quanto ne capisco.

L’altro argomento era Thor, il che mi ricorda che devo ancora leggere American Gods di Neil Gaiman. Maria Cristina Calabrese si è occupata della mitologia, l’unico aspetto in cui io avrei potuto dare il mio contributo, e la prima ipotesi che mi era venuta in mente non andava bene. Nella Ruota del Tempo di Robert Jordan e nella Trilogia di Fionavar di Guy Gavriel Kay i riferimenti più affascinanti sono legati a Odino, non a Thor. Prima o poi dovrò scriverne comunque, uno dei millemila articoli che ho in mente da anni. Non è che qualcuno ha una giratempo da prestarmi? Prometto che ne farei buon uso.
Ho finito per scrivere Quando gli dei percorrono la Terra, un articolo su alcuni modi in cui sono presentate le figure divine nei romanzi fantasy. Alcuni, perché il tema è enorme. Poi, quasi fuori tempo massimo, mi è venuta in mente un’altra cosa. Lucca Comics & Games è una manifestazione di fumetti e giochi, giusto? Escludiamo i giochi per ignoranza mia, restano i fumetti. C’era modo di provare a vendere qualche copia in più del giornale puntando sul pubblico locale? Forse parlando di fumetti, e chi è l’autore fantasy che vende di più in questo momento? Indovinato, George R.R. Martin, che guarda caso io conosco giusto un po’.

A Game of Thrones: dietro le quinte del graphic novel/1
Avevo già scritto qualche articolo in passato, vi rimando solo a quelli che ho trovato per primi. Uno su Fevre Dream, basato su quel romanzo che in Italia è diventato Il battello del delirio: george-r-r-martin-daniel-abraham-e-rafa-lopez-fevre-dream/. Un altro contiene la recensione dell’adattamento di A Game of Thrones, george-r-r-martin-daniel-abraham-e-tommy-patterson-a-game-of-thrones-volume-2/, mentre l’ultimo è la recensione del Trono di spiedi della serie Zannablù e lo avrei letto e recensito solo in seguito: zannablu-il-trono-di-spiedi/.
I fumetti basati sulle opere di Martin erano davvero tanti, così io mi sono messa a fare ricerche e ho scoperto un bel po’ di cose che non sospettavo minimamente. Fumetti di cui non conoscevo l’esistenza (di uno ho trovato praticamente il solo titolo) e tante notizie affascinanti, tutta roba che ho fatto confluire in George R.R. Martin dalla narrativa ai graphic novel.

A Game of Thrones: dietro le quinte del graphic novel/1
A rivista già in stampa mi è capitato di vedere la versione americana del graphic novel A Game of Thrones e così ho scoperto che contiene un appendice che in italiano non possiamo leggere perché non c’è. Secondo voi potevo tenermi queste informazioni per me? Assolutamente no, ecco perché ho scritto un articolo per FantasyMagazine. L’altro motivo, oltre al fatto di non riuscire a rimanere lontana dalla tastiera, era pubblicizzare un po’ Effemme, in fondo l’ho fatto per quasi tutti i numeri di scrivere un articolo collegato alla rivista cartacea su FantasyMagazine. E continuo a pubblicizzare Effemme pure qui, non so se l’avete notato. Vi sto chiedendo di spendere soldi? Certo, ma anche se molte cose si possono leggere gratis se volete che sia possibile continuare a scrivere a volte i soldi vi tocca tirarli fuori dalle tasche, altrimenti non si sta in piedi. Librolandia sta in piedi solo perché io ho un lavoro vero e un marito che mi sopporta anche se trascorro parecchio tempo al computer, ma non può essere tutto gratis.
Naturalmente la mia breve introduzione è diventata un testo lunghissimo, perciò del lungo articolo che volevo postarvi per ora metto solo una piccola parte. Il resto arriverà nei prossimi giorni.

A Game of Thrones: dietro le quinte del graphic novel/1
Quella dei Classics Illustrated è una collana nata nel 1941 e dedicata alla trasposizione a fumetti dei testi più famosi della letteratura. Dai Tre moschettieri all’Ultimo dei Mohicani, da Robinson Crusoe a Ivanhoe, in trent’anni ha dato nuova vita a 169 opere. Fra i giovani cresciuti sognando mille avventure grazie a quelle pagine c’è anche George R.R. Martin. Lo ha rivelato lo stesso scrittore nella sua introduzione al primo numero del graphic novel A Game of Thrones. Da studente delle scuole superiori avrebbe poi letto le opere originali ma i “funny books”, come li chiamavano all’epoca, sono arrivati prima. Certo, la prosa di Herman Melville non c’era, l’adattamento di Moby Dick non era Moby Dick, ma chi aveva letto i fumetti e navigato con loro sulla baleniera Pequod insieme al capitano Achab e a Ismaele era comunque più ricco di chi non l’aveva fatto. La storia era ancora presente, e in molti casi è diventata la porta per scoprire un mondo e per leggere, in seguito, le opere originali.
Può darsi che sia stato a causa di questa passione giovanile che Martin abbia sempre accettato di buon grado che dalle sue opere venissero realizzate dei graphic novel. Il primo adattamento, come raccontiamo nell’ottavo numero di Effemme in un lungo articolo dedicato a tutti i fumetti in qualche modo legati alle opere di Martin, è del 1987, e riguarda I re di sabbia, un racconto di otto anni prima già vincitore dei premi Hugo e Nebula. Negli anni ne sono arrivati numerosi altri, compreso quello di Fevre Dream (Il battello del delirio) di cui FantasyMagazine ha pubblicato un’anteprima:

http://www.fantasymagazine.it/anteprime/18218/fevre-dream/

L’adattamento più famoso comunque è quello di A Game of Thrones, trasposizione del primo romanzo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, cosa di cui inizierò a parlarvi domani.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :