In tempi di crisi come quelli odierni, anche il tradizionale rito del presepe, che per la religione cristiana simboleggia l’arrivo della pace e della speranza, è stato reinventato adattandolo ai nostri giorni. A Gela (Caltanissetta), il Bambinello è nato su un vero e proprio letto di debiti. La notte di Natale, Gesù è stato adagiato su un giaciglio costituito da bollette e cartelle esattoriali al posto dei tradizionali elementi del presepe, ovvero fieno e paglia. L’opera, denominata “il presepe dello sfratto e delle bollette” è stata realizzata dai ragazzi della parrocchia San Giovanni Evangelista e del “Movimento Giovanile Macchitella”, ed è stata posta vicino all’altare della chiesa.
La spiegazione di questo gesto da parte dei giovani gelesi deriva dall’ispirazione all’invito rivolto da Papa Francesco durante l’Angelus: “Si faccia il possibile perché ogni famiglia abbia la casa”, e della conseguente decisione di denunciare lo stato di povertà crescente causato dalla profonda crisi economica.
Ma oltre alle tasse non pagate, sulle quali giace Gesù Bambino, è stato aggiunto un foglio nelle mani della statua di San Giuseppe, in cui è riportato un avviso di sfratto che reca la firma del re Erode; mentre la Madonna indossa solo un brandello del manto azzurro che la copriva nel gelido giorno della natività. A completare il quadro, pochi alberi secchi e spogli.
Il vice parroco don Giuseppe Fausciana ha dichiarato che “questo presepe è un grido d’aiuto contro la povertà, che è la piaga di questo millennio; un gesto di solidarietà verso chi la casa non ce l’ha o che la perde perché sommerso da debiti e tasse per la mancanza di lavoro”.
L’episodio non costituisce un caso isolato, perché già in precedenza don Fausciana aveva tentato di scuotere le coscienze dei cittadini e dell’opinione pubblica, come è avvenuto il 15 dicembre: il parroco aveva distribuito in chiesa ai fedeli delle boccettine di profumo in segno di protesta “contro il puzzo di certa politica” e come motivo di stimolo verso i giovani a “essere portatori di istanze nuove e più giuste”.