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A gennaio apre il “supermercato” russo?

Creato il 22 dicembre 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Dopo alcuni anni in cui i mecenati russi sembravano aver iniziato un percorso di progressivo potenziamento delle squadre di quel campionato, condotto a forza di acquisti milionari, forse il vento sta cambiando.

Come riportato da più siti, in particolare da Footbalski.fr, la forte svalutazione del Rublo nel corso del 2014 e la situazione non idilliaca dei rapporti con l'Europa sta seriamente condizionando le strategie degli investitori russi, che si trovano confrontati ad un aumento di circa il 60% del costo dei calciatori.

A gennaio apre il “supermercato” russo?

Se osserviamo l'andamento del rapporto di cambio fra Euro e Rublo, infatti, possiamo vedere come nel corso dell'anno la moneta russa si sia pesantemente deprezzata: se il 1° gennaio 2014 occorrevano 45,19 rubli per acquistare un euro, nelle ultime settimane la situazione è precipitata e il 20 dicembre era già necessario possedere 72 rubli per poter comprare un euro. Si tratta di un aumento del 60% in dodici mesi e non è detto che la tendenza si inverta.

Cosa c'entra tutto questo con il calcio?

Beh, il problema sembra essere dovuto al fatto che la maggior parte dei calciatori stranieri che militano nel campionato della Federazione Russa abbiano un contratto che è denominato in euro e non in valuta locale.

Questo significa che per dare 1 mln di euro di stipendio fino a qualche mese fa erano sufficienti 45 milioni di rubli, oggi e ne vogliono 72 milioni: detto in altri termini è come se il contratto fosse stato portato a 1,6 mln di euro.

Anche a causa della situazione contingente (l'embargo sta danneggiando l'Italia e gli altri paesi esportatori, ma di certo non è privo di conseguenze all'interno della Russia), quindi, i proprietari delle squadre, che fino ad oggi avevano pompato denaro per garantire il mantenimento di standard qualitativi elevati, potrebbero non essere più in condizione di proseguire (o non voler più) su questi livelli.

Da qui la possibilità che, complice anche la sosta invernale, il calciomercato di gennaio possa vedere alcune operazioni di rientro in altri campionati di giocatori attualmente impiegati in Russia, probabilmente con ingaggi più contenuti grazie anche a transazioni fatte per rescindere anticipatamente i lauti contratti siglati.


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