Venerdì 27 settembre 2012 sarà presentata a Ginevra quella che alcuni storici dell’arte ritengono possa essere una Gioconda realizzata da Leonardo da Vinci, ma non finita, prima di quella celebre in tutto il mondo conservata al Louvre.
Si chiama “Isleworth Mona Lisa” e a sostenere la sua autenticità – riferisce il Mail on Sunday – sono due tra i maggiori studiosi di Leonardo da Vinci, Carlo Pedretti dell’Harmand Hammer Center for Leonardo Studies dell’Università della California, e Alessandro Vezzosi, che ha relizzato il Museo ideale Leonardo da Vinci.
Proprio l’autorevolezza di Pedretti, considerato il maggiore conoscitore dell’opera di Leonardo, spinge a non archiviare immediatamente come una bufala l’operazione, sponsorizzata dal consorzio elevetico proprietario del quadro, la Mona Lisa Foundation.
Il quadro – conservato da 40 anni nel caveau di una banca a Zurigo - è più grande della Monna Lisa del Louvre, e – tra gli elementi che mettono in discussione la sua autenticità - è realizzato su tela e non su tavola.
Alle estremità ci sono delle colonne e il paesaggio sullo sfondo – che in quello al Louvre ha ispirato decine di libri quanto il sorriso della stessa Gioconda – è molto più grossolano.
Isleworth Mona Lisa fu scoperto nel 1914 dal collezionista Hugh Blaker che lo aveva acquistato da un gentiluomo che viveva nel Somerset e lo portò nella sua casa di Isleworth (da qui il nome) nella zona occidentle di Londra. Blaker lo vendette in seguito al collezionista Henry F. Pulitzer.
Un’altra Gioconda, anche se certificata come uno studio ma molto più simile all’originale (vedi foto), è emersa a febbraio dai magazzini del Prado di Madrid.
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