Non sono mica scema ad andare a Ischia, bella da morire, solo per la cerimonia, toccata e fuga e basta, già che c'ero mi sono fermata qualche giorno e ho fatto benissimo perché quest'isola è uno scrigno di gioielli. Ma quali Caraibi, Mauritius o paradisi lontani! Qui non ci sono solo bellezze naturali, spiagge e fondali marini, qui abitano storia ( i campi Flegrei degli antichi romani che notoriamente se ne intendevano), cultura, vecchie pietre che parlano, profumi sopraffini, una gastronomia da master chef.
il "fungo" di Lacco Ameno
In quale altro angolo di paradiso del mondo a colazione ti chiedono- "Signurì, o' vulite o' cafè?"- e ti senti un'adolescente anche se hai 30 anni per gamba? Dove mai potrai ascoltare, come la sottoscritta in persona, il farmacista dire a una mamma in ambasce per la tosse del suo bambino -"accattateve o' Fluimucil che scassa o' muco", "scassa"con quella pronuncia impagabile di tre sibilanti "S" più potenti della fiamma ossidrica per forzare la cassaforte metaforica, ovvero " o' muco"? Scopro certo l'acqua calda dicendo che la vita sull'isola è un teatro perenne a scena aperta, che la fantasia alberga sovrana ovunque, anche nell'invenzione linguistica. Anni fa avevo sostato a Ischia due giorni, pigramente a mollo fra acque termali e fanghi al Negombo e al Poseidon, i due centri termali cuccagna del benessere ischitano, questa volta invece, complici giornate assolate ma fresche, l'isola me la sono girata tutta a tappeto. Ne sono stata assolutamente entusiasta.Il viaggio è rapidissimo: col treno Freccia Rossa delle 10 in quattro ore e mezza sei a Napoli e mezz'ora dopo, alle 15 in punto, già sul traghetto coi motori che rullano; che meraviglia sull'acqua, ciao milanese ponte della Ghisolfa, sfilano la capitale partenopea, il Vesuvio che sbuffa, la costiera amalfitana e gabbiani golosi, Procida coloratissima dove il traghetto fa una sosta, sole e mare a volontà, Capri più lontana fra le brume e infine il porto di Ischia che ci accoglie; viste da sogno a 360 gradi.
Buona idea venire due giorni prima del matrimonio, così mi sono vista Lacco Ameno dove risiedevamo e sono stata con i due futuri sposi in tutta calma, si fa per dire, sembravano più che altro una centrale telefonica, tra amici, parenti e gli accordi per gli ultimi dettagli prima della cerimonia.
Filippo si è fatto coraggiosamente il bagno, perché l'acqua era fredda, Carmen si preparava alla lettura di un bellissimo testo di Gibran che avrebbe letto magistralmente da attrice consumata in chiesa. Erano felici e io con loro.
In giro per Lacco Ameno ho naturalmente fotografato il cosidetto "Fungo" che lo caratterizza, uno scoglio davanti al lungomare, un condominio giallo niente di particolare se non fosse per la vista e un pino marettimo strepitoso davanti (ho scoperto solo dopo che è proprio lì, all'ultimo piano, che Carmen ha il suo appartamentino delle vacanze da sempre), piazzetta e chiesa dove si sarebbero sposati. La diffusione del cristianesimo sull'isola è legato al culto di Santa Restituta, questo il nome difatti della chiesa, una martire africana che secondo la tradizione cristiana, dopo un lungo viaggio su una barca proveniente da Cartagine, approdò sulla spiaggia di San Montano a Lacco Ameno.
Accanto al nostro albergo più modesto, il cinque stelle "le Terme di Augusto" che pomposamente su un cartello scrive: OZI TERMALI...PIACERI IMPERIALI con tanto di statue persino sulla terrazza del tetto, scenosa anche la SPA del Regina Isabella, l'hotel più chic dell'isola, futuro punto di riferimento del jet set internazionale, aperto negli anni '50 da Angelo Rizzoli che da imprenditore navigato aveva subodorato il potenziale turistico dell'isola.
E poi il gran giorno arriva...... Carmen e Filippo partiranno per una navigazione di lungo corso, quella di una vita insieme, la sottoscritta invece per quella ben più modesta e meno avventurosa di qualche giorno alla scoperta dell'isola. ViVa Ischia e soprattutto VIVA GLI SPOSI!