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A letter to Elia

Da Filmdifio
A letter to Elia
Credo che tutti quelli che amano il cinema dovrebbero vedere questo documentario. Martin Scorsese è un maestro, e lo sapevamo. Ma la maestria la si vede anche dalle cose più piccole. Come questo lavoro, presentato ieri alla Mostra del cinema di Venezia. Un autentico piccolo gioiello, un atto di amore verso il cinema che, eh si, può commuovere. Si tratta, alla base, di un tributo di un maestro del cinema ad un altro maestro del cinema: Elia Kazan. La lettera del titolo è quella in celluloide che Scorsese gli scrive, rivelando di essere cresciuto come uomo e come cineasta proprio con i film di Kazan. Il regista italo americano aveva già dato prova di essere un abile e affascinante narratore di cinema con i documentari sul cinema italiano e quello americano. Una volta di più firma un lavoro onesto e appassionato, dedicato per lo più ad un padre-maestro-fonte di ispirazione. "La valle dell'Eden", "Fronte del porto", James Dean e Marlon Brando: fotogrammi che hanno fatto la storia del cinema e che Scorsese invita a riscoprire. E' senza dubbio toccante il racconto delle emozioni del cinema fatto da chi il cinema lo fa, e anche bene da sempre. Scorsese non è diventato il regista chiuso in se stesso, disilluso, snob e saputello che invece molti suoi colleghi diventano, pur non avendo, è un dato obiettivo, il suo talento (mi vengono in mente un paio di "uscite" di registi nostrani ascoltate negli ultimi tempi....). L'autore di capolavori come "Toro scatenato" è rimasto il bambino che fuggiva nelle vecchie sale del suo quartiere per vivere la magia della Settima arte. Ed è sincero quando lo dice, lo si percepisce bene. "Con le opere di Elia Kazan- dice nel film- ho provato emozioni che neanche io sapevo di poter provare".E questo solo il cinema è capace di scatenare. Ve lo consiglio vivamente.

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