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A lezione dalla Gelmini: #satiratime

Creato il 17 febbraio 2011 da Nicol Lynne
A lezione dalla Gelmini: #satiratimeA scuola, ormai, a cosa serve studiare materie faziose e inutili come l'italiano e la matematica? Moduli didattici cavillosi e eversivi di storia e geografia? Ormai l'abbiamo capito. In tutte le classi d'Italia, oggi, non è possibile stare al passo con i tempi se non si conoscono almeno le basi di cultura generale propagandate dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini.
Accanto alle ore dedicate agli studi letterari e civili, gli studenti delle scuole superiori, prima di fare il loro debutto in società, dovrebbero almeno conoscere le principali strategie per poter riconoscere con una sola occhiata e riuscire a mettersi al riparo da sovversiva radical chic.
L'evento storico che verrà preso come esempio, naturalmente, è la manifestazione Se non ora quando che lo scorso 13 Febbraio ha portato in piazza migliaia, ops, mi scusi onorevole, intendevo dire una manciata di poche decine di donne eversive e faziose. Già il fatto che queste moderne rivoluzionarie abbiano scelto la piazza come punto di ritrovo per le loro scorrerie è a dir poco vergognoso, simbolo della loro esplicita politicizzazione e manifesto di un'inguaribile sete di combiamento. E tutto ciò in un Paese dove le cose vanno a meraviglia. Incredibile a dirsi. 
A lezione dalla Gelmini: #satiratimeEcco come la più illustre esperta in materia, nonché ispiratrice di questo articolo, descrive il vergognoso evento: Le solite eroine snob della sinistra pronte a bollare automaticamente come prostituta qualsiasi donna metta piede in casa del Premier. Anche se è forte il sospetto che tecnicamente quelle donne non abbiano introdotto solo i loro immacolati piedi nel modesto appartamento del Cavaliere, l'intervento rimane senza dubbio lucido e razionale, da prendere come esempio, oseriei dire, e dal quale traspare inoltre una sensibile influenza nei confronti dell'inconfondibile stile dell'esimio Preside di questa onorata scuola: snob di sinistra. La preparatissima docente Gelmini, qui citata, ha giustamente moderato il suo punto di vista, ma noi discepoli gelminiani sappiamo perfettamente che quel gruppo facinoroso era senz'altro composto da sovversive comuniste.
Il primo passo per individuare una pericolosissima radical chic è quello di non farsi ingannare dalle vesti e dalla multiculturalità delle donne che sono scese in piazza. Aprite bene gli occhi. Donne diversissime tra loro, di tutte le età e di tutti i ceti sociali camuffate da innocenti femministe post-moderne non sono altro che bolsceviche rivoluzionarie con la precisa intenzione di strumentalizzare i più innocui angeli del focolare chiusi in casa a lavare, cucinare e pregare a suon di God save the Cavalier
Il passo successivo è una profonda riflessione sulla differenza tra libertà sessuale e prostituzione. Se una donna, perfettamente consapevole dei suoi bisogni repressi, trova nel Preside della scuola italiana un valido aiuto e sostegno sia morale che materiale... che male c'è? Se poi si porta a casa qualche vestito firmato o una manciata di centinaia di Euro nuovi di zecca, ancora meglio! Dovrà pur essere rimborsata in qualche modo per il suo disturbo e per il tempo investito... si tratta di pura e semplice imprenditoria signori! Non si fa nulla per nulla al giorno d'oggi, lo sapete no? Inoltre, dato che l'argomento spazia anche in aree tematiche economiche, rendiamo questa lezione multididattica approfondendo il lato economico della questione femminile. Se l'Italia è una dei Paesi con il minor tasso di disoccupazione è proprio perchè anche le donne, fedeli sostenitrici dei numerosi discorsi mediatici del Preside, hanno imparato come diventare imprenditrici di se stesse. 
Per concludere, aprite bene gli occhi. Diffidate di tutte le donne che sostengono di voler difendere la loro dignità: dietro a queste manifeste falsità c'è soltanto il desiderio di attaccare un governo che continua ad avere la fiducia della maggiornza degli italiani.
Un grazie sentito al Ministro Maria Stella Gelmini. Che Italia sarebbe senza il suo illustre punto di vista? 

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