Cosa ne pensate di un uomo che mette in lista d’attesa le donne che incontra?
L’altra sera, a cena, mi è stata raccontata questa storia: un’amica conosce un uomo, si piacciono, lui è reduce da una lunghissima storia decennale. Lei è già in allarme: il soggetto ha dei precendenti penali di una certa portata. Dopo un po’ che si frequentano, lui le dice: “mi piaci, ma devo decidere tra te e un’altra persona. Ti faccio sapere.” Da qui, inizia il divertente pernottamento della mia mia amica nella wishlist di quest’uomo, che dopo due settimane decide di palesarsi nuovamente al telefono per annunciarle che: “sto ancora decidendo, ma penso che fra qualche giorno avrò le idee chiare”.
Ma cos’è, un colloquio di lavoro? “Devo vagliare due candidati che ritengo entrambi molto validi per questo profilo, le farò sapere”. Fortunatamente, l’amica in questione ritiene sensato il fatto di dover salvare l’amor proprio decidendo di uscire da questa fangosa potenziale storia d’amore che però non si decide a decollare. Mi chiedo cosa passi per il cervello di questi uomini quando fanno certe proposte alle donne. Nel senso: come possono pretendere che ci siano persone disposte ad aspettare settimane, forse mesi, un verdetto che le consacri vincitrici? Ah giusto, dimenticavo: il potere ammaliante della televisione. Uomini e Donne, per esempio, questa fiera di corteggiatori/ici e tronisti/e, che si umiliano di fronte alle telecamere contendendosi l’oggetto dei propri desideri. Hanno tutti tanto gridato allo scandalo dopo l’uscita del reality di Mtv, Jersey Shore, che vede protagonisti otto energumeni italoamericani lampadati e coatti, ma cosa c’è di tanto diverso da Uomini e Donne? Il look è lo stesso, gli argomenti di conversazione anche; cambia solo la lingua, ma l’indice di volgarità è lo stesso. Solo che noi in Italia riusciamo a far passare la trasmissione di Maria de Filippi come un modo per far conoscere persone e per far trovare a questi tronisti l’anima gemella, l’amore della propria vita. A questo punto preferisco il Jersey Shore: almeno è inequivocabilmente, esplicitamente superficiale, l’unico scopo dei concorrenti è andare in discoteca, divertirsi, bere e possibilmente rimorchiare. Sarà anche squallido, ma i protagonisti dello show americano sono tutti allo stesso livello, donne e uomini. In Uomini e Donne, esistono dei re e delle regine, e dei papabili che si mettono ai loro piedi nella speranza di essere scelti per l’esterna, o male che vada per farsi un balletto a microfoni spenti. Gli estimatori di Mediaset lo difendono, perchè ritengono che sia un modo per tornare alle vecchie abitudini del corteggiamento, come si faceva una volta. Mah, a me ricorda di più quel negozio di Londra che un giorno all’anno svende gli abiti da sposa e le donne passano la giornata intera a mettersi le mani addosso e litigare per aggiudicarsi l’abito più sfarzoso. Tornando alla scelta, mi chiedevo prima come un uomo possa pensare di essere così importante per una donna tanto da metterla un attimo in stand by per poter decidere fra lei e un’altra. Mi chiedo quali possano essere i parametri di valutazione di questa persona: una ha le tette più grandi, però l’altra ha un bel culo, una è più giovane, ma l’altra ha più esperienza, una è laureata e con lei si possono fare discorsi interessanti, l’altra però è scema, quindi non mi darà più di tanto dei problemi nella vita. Cosa fare? Chi scegliere? Povero diavolo, che pena mi fa. O ha studiato troppo marketing e sta facendo l’analisi di mercato anche in un settore che non c’entra nulla come quello dei sentimenti, o è talmente pieno del suo smisurato ego da pensare di dover trovare l’eccellenza che risponda il più possibile ai suoi canoni, perchè io valgo, e chi vale si merita il meglio. Care lettrici, ricordatevi di quello che sto per dire: il non aver scelta non equivale ad accontentarsi. Una persona la incontri, la conosci e ti piace, pregi e difetti inclusi, anche se non ha le gambe da gazzella ma magari invece rivela po’ di strabismo di Venere. Andare al supermercato, dove c’è più scelta, non vuol dire acquistare meglio che non nel negozio al dettaglio sotto casa. E mettere in attesa una donna non vuol dire essere il grande macho che può permettersi questo ed altro, ma semplicemente che non si ha rispetto per le altre persone ma che si tende a mercificare tutto, emozioni e sentimenti compresi.Tenetevi alla larga quindi, care ragazze, da questi individui. O finirete per passare un’esistenza pari alle casalinghe in fila alla Coop, al reparto gastronomia, con un biglietto in mano, ad ascoltare una voce che urla: “Serviamo il numero 86…”.