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A Milano è ancora Carnevale…

Da Laghezzi @laghezzi

A differenza del resto d’Italia in cui il Carnevale si è concluso lo scorso martedì  e da mercoledì con il “Rito delle  Ceneri” è cominciata la Quaresima,  a  Milano da martedì grasso ha avuto inizio il grande Carnevale ambrosiano che si conclude  sabato.

Questa usanza ha avuto inizio, come vuole la tradizione, da  Sant’Ambrogio, Patrono della città,  che  impegnato in un pellegrinaggio  lontano dalla sua Milano, chiese alla popolazione di aspettare il suo rientro per iniziare le liturgie quaresimali. Nel rispetto di questa tradizione, nell’arcidiocesi di Milano il rito delle ceneri si celebra quindi la prima domenica di quaresima, e il carnevale invece di terminare, come gli altri, il martedì grasso, si protrae fino al sabato successivo.

Il Rito Ambrosiano intende la Quaresima come un periodo di penitenza, ma non di stretto digiuno, pertanto contando a ritroso dal giovedì Santo 40 giorni, si arriva alla prima domenica di Quaresima: dunque i quaranta giorni di penitenza iniziano alla sesta domenica prima di Pasqua. Tale era originariamente  il computo della Quaresima per tutti i riti.

Il Rito Romano invece, all’idea di quaranta giorni di penitenza, sostituì nel Medioevo quella dei quaranta giorni effettivi di digiuno in preparazione alla domenica di Pasqua. Partendo quindi dal sabato Santo e contando quaranta giorni a ritroso, saltando però le domeniche, in cui non si digiunava, si giunge esattamente al mercoledì precedente la prima domenica di Quaresima, che divenne il “Mercoledì delle ceneri“.

Ciò dà luogo alla distinzione tra carnevale “nuovo” (quello romano) che termina con il martedì grasso e carnevale “vecchio” (quello ambrosiano) che si conclude, invece, il sabato seguente.

E per festeggiare il mio Carnevale, quello Ambrosiano, la Nanda, una simpatica e arzilla signora di 94 anni, di San Lazzaro , mi  ha preparato un bel vassoio di castagnole fritte e quella che trovate qui sotto sono gli ingredienti e le dosi della sua ricetta

:-)

Immagine4

In una terrina lavorare il burro ammorbidito con  lo zucchero; una alla volta aggiungere le uova e aggiungere il successivo solo quando quello che state lavorando è ben lavorato.

Quando le uova sono tutte incorporate aggiungere  la scorza grattugiata del limone, un pizzico di sale e la farina: lavorare bene gli ingredienti fino ottenere un impasto morbido e omogeneo. Per ultimo aggiungere la bustina di lievito.

Con le mani prendere dei piccoli pezzetti  di impasto e formare  delle palline che friggerete in abbondante olio bollente fino a che non assumono un bel colore dorato.

E’ dal colore dorato che assumono che le sembrare castagne che deriva il nome castagnole.

Con una schiumarola togliere le castagnole ben dorate dall’olio e farle asciugare su carta assorbente.

Prima di servirle, spolveratele con lo  zucchero semolato e spruzzarle con l’alchermes.

castagnole della Nanda

 


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