A Milano e provincia mediatori aumentati del 10 per cento in tre anni Ma si vende sempre meno

Creato il 15 marzo 2012 da Maurizio Picinali @blogagenzie

Negli ultimi anni Milano ha perso quasi il 30% di compravendite immobiliari. Una percentuale precisa si saprà solo domani, con la presentazione dei dati ufficiali dell' Agenzia del territorio, ma l' ordine di grandezza è questo. Negli ultimi anni però il numero di mediatori iscritti alla Camera di commercio è salito: nel 2009 in provincia di Milano erano 7.333, a fine 2011 risultavano 8.059 anche se il trend di crescita è rallentato. Se a questo poi si aggiunge che di fatto i mediatori hanno perso quasi del tutto il lucroso business dei mutui è ovvio che la competizione tra agenzie si stia facendo più serrata. Ed è inevitabile che non tutti giochino rispettando fino in fondo le regole. L' importanza del consulente D' altra parte proprio le difficoltà di mercato consigliano a chi deve vendere, se non ha un compratore già in attesa, di affidarsi a una consulenza professionale. Ma come evitare di incappare in comportamenti al limite delle correttezza? Cerchiamo di rispondere nel decalogo di questa pagina, che abbiamo elaborato sulla scorta dei consigli e delle considerazioni che sulle pagine del Corriere abbiamo raccolto nel tempo. La credibilità del mediatore si gioca tutta al momento della stima dell' immobile: anche se ci si è fatti un' idea di quanto si vorrebbe ricavare della casa, una regola aurea è di non dire mai il prezzo che si ha in mente perché, soprattutto oggi, il rischio è quello di un' aspettativa esagerata e che un agente poco serio la assecondi pur di ottenere l' incarico, per poi sperare che il cliente scenda a più miti consigli di fronte alla mancanza di un acquirente. Vecchi trucchi Grande attenzione va posta ai moduli che si firmano, controllando sempre che sia specificato l' importo della provvigione e che non siano previsti rimborsi spese per pubblicità, soprattutto se si dà un incarico in esclusiva. È bene diffidare da chi si propone direttamente dicendo di avere molti compratori sottomano e che effettuerà la vendita in pochi giorni, oggi non è proprio il momento visto su corriere della sera.it 15.03.2011

SIN QUI L'ARTICOLO RACCONTA DI SITUAZIONE ATTUALMENTE CONTINGENTE DEL MERCATO ,e i consigli dati anche se opinabili posso passare UN VERO E PROPIO ATTACCO STRUMENTALE VIENE FATTO NELL' ARTICOLO IN QUESTIONE DALLA ASSOCIAZIONE CONFAPI NELLA CONCLUSIONE DELL' ARTICOLO RACCONTANDO SITUAZIONI E COMPORTAMENTI DEL TUTTO FURVIANTI NON CORRISPONDENTI ALLA REALTA' MA SOPRATTUTTO CELANDO UN VERA E PROPIA PERSECUZIONE DENIGRATORIA DI UNA CATEGORIA CHE CERTAMENTE OGGI PIU' CHE MAI FATICA A SBARCARE IL LUNARIO ECCO LA CONCLUSIONE...Picinali
Chi compra rispondendo all' annuncio di un' agenzia ha due svantaggi rispetto a chi vende: non ha scelto il mediatore e rischia molti più soldi. Per questo se il venditore deve guardare con la massima attenzione a quello che firma chi vuole comprare dovrebbe raddoppiare la cautela, soprattutto in due fasi: alla firma della proposta di acquisto, che di solito viene presentato come la disponibilità ad acquistare a un determinato prezzo ma che in realtà non è altro che il sistema per riconoscere la provvigione al mediatore, e al compromesso. Impegni nero su bianco Sulla proposta di acquisto, spiega l' avvocato Silvio Rezzonico, presidente dell' associazione di categoria Confappi ed esperto di diritto immobiliare: «È un contratto unilaterale, che impegna solo chi lo firma; se l' agenzia non si è informata bene su ipoteche, servitù, debiti condominiali o abusi edilizi e il potenziale acquirente la sottoscrive senza che non vi sia un impegno sulla regolarità dell' immobile scatta comunque la provvigione. Se l' agenzia è poco seria può fare firmare diverse proposte d' acquisto per lo stesso immobile, scatenando così un' asta al rialzo sui prezzi». La proposta d' acquisto viene accompagnata da un assegno (anticipo o caparra): intestare l' assegno al venditore e non all' agenzia. L' altro aspetto da considerare, dicevamo, è il compromesso. «La predisposizione in agenzia sulla base di moduli prestampati - dice Rezzonico -, è un rischio, perché le disposizioni contenute condizionano in maniera rigida il contenuto del rogito. Si tratta di un contratto che dovrebbe essere visionato da un esperto non coinvolto nell' affare mentre l' agente immobiliare lo è, eccome»tratto dal corrieredellasera.it 15 marzo 2012 per vedere l'articolo sulle pagine del corriere della sera CLICCATE QUI


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