Che scempio l’albero di Natale in piazza Duomo a Milano, altrimenti detto albero di Tiffany per via della gioielleria che lo allestisce e che, in cambio, attorno al tronco realizza un temporary shop di 200 metri quadrati. Un negozio non esattamente per tutte le tasche che stride con la crisi economica e con il significato del Natale, ormai diventata una festa commerciale, un'occasione per fare soldi.
Per realizzare questo monumento fuori luogo al lusso è stato abbattuto un rigoglioso gigante vegetale, un bell’abete rosso alto 48 metri: come un palazzo di 15-16 piani. Trascinato in città, tagliato a pezzi e rimontato sulla piazza. Un insulto alla natura e a chi la ama.
In questi giorni arriveranno anche 100.000 luci. A Led: ecchediamine, Milano è una città ecologica. Arriverà soprattutto la gioielleria ai piedi del tronco. Per la cronaca, il sindaco Moratti ha detto che non lo sapeva, che non le sembra giusto e ha preteso una “valenza sociale” all’operazione. Cioè la donazione di una parte dell’incasso alla Lega Italiana Tumori e alla Fabbrica del Duomo.
Monsignor Luigi Manganini, l’arciprete del Duomo, si è rifiutato di fungere da paravento: “E’ vero che la Fabbrica del Duomo ha grossi problemi, ma non accettiamo soldi a qualunque costo”, sono le sue parole riferite dal Corriere della Sera.
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