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A Moncalieri per il Jazz Festival 2013

Creato il 13 novembre 2013 da Yellowflate @yellowflate

Joe Lovano al Moncalieri Jazz Festival 2013Sul palco delle Fonderie Teatrali Limone, la seconda serata del Moncalieri Jazz 2013 apre con la performance di un “gigante del jazz”: Joe Lovano. Vincitore del Down Beat 2013 per la categoria saxofono tenore, Lovano si esibirà con Antonio Faraò (pianoforte), Ira Coleman (contrabbasso) e Billy Hart (batteria) nella formazione denominata “American Quartet”: un altro imperdibile appuntamento che prevede solo cinque date in Italia.

JOE LOVANO
Nato a Cleveland, Ohio nel 1952, da genitori figli di emigrati siciliani, Joe Lovano rappresenta oggi, accanto a John Coltrane e Sonny Rollins, uno dei maggiori sax tenori nel panorama jazz mondiale. Figlio d’arte, il padre Tony, Big T, barbiere di giorno e musicista di notte, insieme ai fratelli, ha sicuramente creato l’ambiente ideale. Inizia a suonare il suo primo strumento all’etá di 5 anni. La sua carriera non conosce momenti di pausa, si alterna con Gunther Schuller, Herbie Hancock, Elvin Jones, Charlie Haden, Carla Bley, Bobby Hutcherson, Dave Brubeck, Billy Higgins, Dave Holland, Ed Blackwell, Michel Petrucciani, Lee Konitz, Abbey Lincoln, Tom Harrell, McCoy Tyner, Jim Hall, and Bob Brookmeyer, among many others. Unanimemente riconosciuto come uno dei piu’ grandi sax tenore viventi, Joe Lovano e’ sicuramente degno di figurare accanto ai suoi maestri Ben Webster, John Coltrane, Joe Henderson. Un musicista di notevole spessore, universalmente apprezzato nel mondo del jazz, con alle spalle una carriera artistica ormai vastissima, ricca di esperienze e di riconoscimenti. Negli ultimi anni si e’ visto attribuire piu’ volte il titolo di miglior musicista e miglior sassofonista dai referendum della rivista Down Beat, che hanno spesso premiato anche i suoi album e proprio quest’anno ad agosto è stato nominato miglior Tenor Saxophone Down Beat 2013. Dal `94 al `97 ha pure ricevuto la nomination ai Grammy Awards per gli album “Tenor Legacy”, “Rush Hour”, “Live at the Village Vanguard” e “Celebrating Sinatra”.

ANTONIO FARAO’
Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Una qualità che gli è stata riconosciuta persino da Herbie Hanckock che scrive su lui “Non mi capita spesso di essere sorpreso da registrazioni di musicisti, come lo sono stato quando per la prima volta ascoltai uno degli ultimi CD di Antonio Faraò. Ciò che mi ha colpito è stata la sensazione che ho sentito dentro di me.  C’è talmente tanto calore, convinzione e grinta nel suo modo di suonare.  Mi ha immediatamente attratto la sua concezione armonica, la gioia dei suoi ritmi e il suo senso di swing, la grazia e il candore delle sue linee melodiche improvvisate. Antonio non è solo un ottimo pianista, è un grande”. Romano, classe ’65, è considerato dalla critica uno dei più interessanti musicisti jazz dell’ultima generazione. È nato in una famiglia dalle radici musicali ben salde (la mamma, nota pittrice e poetessa, e il padre, batterista jazz). Il pianista ammirato da Herbie Hancock è abituato agli accompagnatori internazionali (ha collaborato con Miroslav Vitous, Jack Dejohnette, Chris Potter, Bob Berg, Jeff Tain Watts, Didier Lockwood, Billy Cobham, Christian Mc Bride, Lee Konitz…  e, tra i protagonisti della musica leggera, la grande Mina.).
Musicista di livello internazionale ha vinto a Parigi nel 1998 il prestigioso concorso pianistico Martial Solal e si esibisce regolarmente nei più prestigiosi festival. Il suo stile è inconfondibile: una brillantezza tecnica con un impetuosa carica emotiva, una notevole vena compositiva e un  travolgente senso ritmico.
Il suo nuovo progetto internazionale, “Evan”, si compone di un cast stellare di musicisti. Una scelta non casuale, perché si tratta di musicisti che Antonio Faraò conosce bene da anni e con i quali ha già collaborato ed inciso. Con Ira Coleman nel 1999 registra il suo cd “Black Inside”, con Joe Lovano nel 2000 registra un album con il quintetto di Giovanni Tommaso e si esibisce al North Sea Jazz Festival in Olanda, e con Jack Dejohnette firma l’ album horn” (registrato come “Evan” a New York) e co-prodotto dallo stesso Jack.
Proprio in questo mese di novembre c’è stata l’uscita mondiale di “Evan”. Anche la produzione del disco è internazionale. Ed infatti il cd è stato registrato negli Stati Uniti (al Club House Studio di Rhinebeck |New York) e prodotto grazie ad una collaborazione discografica italo|francese tra la italiana Jando Music e la francese Cristal Records.
Il quartetto si esibirà a novembre 2013 per sole 5 date in esclusiva per l’Italia, una di queste date è proprio al Moncalieri Jazz Festival, dove per l’occasione alla batteria troveremo Billy Hart che è stato recentemente premiato come migliore batterista del anno dalla JJA (Jazz Journalists Association) e che collabora da anni con Faraò: incidono insieme il primo album del pianista nel 1991 e si esibiscono in vari tour in Italia e in Europa.

IRA COLEMAN
Ira Coleman, è nato a Stoccolma in Svezia. Sua madre era svedese e una famosa designer, suo padre era un pittore originario di Baltimore. Ha vissuto per diversi anni in Germania e in Francia à Parigi dove i suoi genitori ricevevano a casa diversi artisti, scrittori, musicisti come Louis Amstrong, Billy holiday… Attualmente è uno tra i più dotati contrabbassisti al mondo. Ha collaborato con Cab Calloway, Freddie Hubbard, Betty Carter, Branford Marsalis, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Jessye Norman ed è l’attuale bassista di Sting.

BILLY HART
Billy Hart è uno dei più creativi batteristi di jazz moderno. Cresciuto nella palestra dell’hard bop creativo degli anni sessanta, nel corso della sua carriera ha collaborato con alcuni autentici giganti della musica afro- americana come Miles Davis, Wes Montgomery, Herbie Hancock e McCoy Tyner per citarne alcuni.  Un batterista di grande esperienza scelto da molti come side- man di lusso per creare ritmi e frasi jazz del tutto inconfondibili.


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