Camion carichi di rifiuti che rimangono giorni in fila davanti agli stabilimenti. Camion che tornano indietro senza scaricare. Camion che non riescono a pulire la città. Napoli torna in emergenza e si prepara a passare un Natale sommersa dai rifiuti , tra scioperi , inchieste della magistratura per infiltrazioni mafiose nei cda delle aziende che gestiscono la raccolta e cittadini esasperati per le strade invivibili e il paradosso degli aumenti in bolletta.
Il miracolo di Napoli pulita è fallito , nonostante le continue promesse di Berlusconi . Due giorni fa erano presenti 2200 tonnellate di immondizia non raccolta , a cui si devono aggiungere le oltre 6000 della Provincia. Ci sono cumuli ovunque, soprattutto nel centro storico.
Il Comune non riesce neanche a tutelare i percorsi turistici. Asìa ( l’azienda d’igiene urbana) riesce a smaltire 300 tonnellate in più rispetto alla produzione giornaliera(1500). Ma le previsioni sono nere : a Natale si dovrebbe superare le 3500 tonnellate di rifiuti in strada. Il 24 si chiude per le feste.
“La Regione Campania potrebbe smaltire 1 milione di tonnellate al giorno – interviene l’ad dell’azienda rifiuti, Fortini – Ma il capoluogo viene lasciato con l’immondizia in strada a Natale. Non parliamo di emergenza. Questa è una scelta politica”.
L’assessore dell’igiene Urbana del Comune , Giacomelli, avverte che “ se non si prevede di conferire i rifiuti negli impianti sia della provincia che in altre province , i cittadini passeranno il Natale nei rifiuti”. L’assessore all’Ambiente della Regione , Giovanni Romano, dà la colpa al Comune. Giacomelli prevede di passare in sede legale.
La situazione emergenza è presente da Novembre. UN mese di passione tra rivolte e allarme sanitario. A dicembre si respira , ci sono in strada solo 800 tonnellate di rifiuti. Ma il 16 dicembre scoppia lo sciopero. Su Asìa , Enerambiente e le altre ditte subappaltatrici si apre un’inchiesta.
Intanto Il sistema e l’organizzazione si scopre fragile. Nell’area flegrea è presente da una settimana l’esercito. Gli autocompattatori flegrei sono fermi , in coda anche tre giorni. Intanto, per paradosso, Cittadinanzattiva segnala che a Napoli si paga la più alta spesa annua dello smaltimento rifiuti : 453 euro.