Bisogna dunque sacrificare un gallo ad Esculapio, dove il gallo è la correttezza istituzionale residuale ed Esculapio il medico chiamato a salassare il Paese. Ma siamo lontanissimi da qualsiasi atmosfera socratica perché qui non si violano soltanto le leggi scritte, ma persino la ragione e gli uomini. Platone sarebbe scandalizzato nell’apprendere che l’endorsement di Napolitano nei confronti di Monti viene sostenuto grazie ai “ progressi compiuti dall’Italia”, una cosa “oggettiva” che nelle intenzioni di uno stizzito comunicato del Quirinale dovrebbe allontanare dal presidente ogni accusa di scorrettezza. Ma di che parla presidente? Del Pil diminuito del 2,7% o dell’aumento della disoccupazione arrivato ai livelli mai raggiunti da quando ci sono le serie storiche dell’Istat? Del 33,9% dei giovani senza lavoro, dei 200 mila esodati, delle pensioni da fame? Dei fondi Inps utilizzati come bancomat e anche per coprire i buchi delle pensioni dei dirigenti? Oppure dell’articolo 18 e dei magnifici destini che la sua abolizione apre al lavoro? Dell’agenda digitale che è divenuta una barzelletta, della Tav, degli F35, della svendita dell’industria italiana di cui lei si è fatto sommesso mediatore presso Obama? Oppure dei trattati europei che pesano come macigni su ogni possibilità di crescita? Ma no, forse lei parlava del massacro della scuola pubblica, svaligiata dal suo Monti per fare il primo della classe.
Si, in cosa si dovrebbero leggere i progressi dell’Italia? Dalla questione degli spread sui titoli a 10 anni venduti nel mercato secondario? Ma via, non ci provi nemmeno, lasci alla testa di legno del suo premier essere spernacchiato dagli studenti delle scuole medie che già hanno mangiato la foglia. Non ha capito che gli spread sono un gioco tra Bce e banchieri e che vengono modulati a seconda delle necessità politiche? Per carità di patria: la scorrettezza istituzionale dovrebbe essere moltiplicata per l’insensatezza delle ragioni per le quali viene praticata. Non sono a discolpa, ma anzi aggravano lo strappo.
Faccia una cosa, signor presidente faccia cancellare anche queste pubbliche registrazioni perché è sempre più chiaro che il silenzio è il suo segno.