Pioggia. Temperature più rigide. Strade gremite. Luci a intermittenza sparse ovunque. È ufficiale: siamo quasi a Natale. Tra presepi e abeti, tra canzoncine natalizie e fili argentei che pendono dai soffitti di tutti i negozi, ci si prepara serenamente al 25 dicembre… sì. Certo. Quel regalo dell’ultimo minuto, che fino alla mattina della vigilia non sapevi di dover fare, favorisce senz’altro uno stato di relax mentale. E poi a Natale siamo tutti più buoni… sì. Sicuramente. Soprattutto quando una signora fin troppo intraprendente cerca di sfilare dalla nostra presa l’ultima camicia rimasta nella taglia che ci occorre. Più sereni, dunque, e più buoni. Proprio così.
Va bene. Smettiamo di raccontarci bugie e parliamoci sinceramente: gli abeti seminano aghi ovunque, finti o veri che siano. Le canzoncine natalizie sono talmente orecchiabili che restano intrappolate nelle nostre orecchie anche durante il sonno. Il regalo dell’ultimo minuto è un crimine. Alla signora che ha cercato di accaparrarsi la nostra camicia abbiamo insegnato parolacce che prima non conosceva.
Ma sarà davvero questa la verità?
Mettiamo un attimo da parte il regalo dell’ultimo minuto e fermiamoci. E adesso facciamo silenzio.
Magari in questo periodo, nonostante il significato più profondo del Natale, non siamo né più sereni né più buoni; ma, frenesia a parte, il Natale ha qualcosa che ci riporta alla parte più calda di noi stessi. Le luci, i colori e gli aghi sparsi per tutta la casa… e allora anche le canzoncine che ci rimangono in testa hanno un retrogusto affettuoso. Sanno d’infanzia: la parte più calda di noi. D’accordo, non saremo più buoni: ma, del tutto misteriosamente e inevitabilmente, diventiamo un po’ più bambini.
Lost in translations, in questi ultimi giorni che ci separano da tombolate familiari e grandi abbuffate, si comporta di conseguenza, rispolverando dagli scaffali della memoria quelle melodie che ci hanno accompagnato da piccini e che tuttora, quando ci capita di riascoltarle per caso o di proposito, solleticano il nostro sorriso interiore. Questa puntata della rubrica e anche la prossima, che verrà pubblicata a gennaio, sono dedicate alle canzoni intramontabili dei classici Disney.
Come scopriremo tra poco, molto spesso i testi delle colonne sonore dei capolavori Disney sono stati non soltanto tradotti dall’inglese all’italiano, ma rimaneggiati completamente per armonizzare le nuove parole italiane con la musica originale. Tutti i riadattamenti testuali sono talmente brillanti che sembrano stati concepiti assieme alle loro melodie; ma non è così e dietro il grande successo di canzoni che abbiamo canticchiato un milione di volte c’è la mano saggia e creativa di bravissimi traduttori e adattatori.
I classici che sono stati selezionati come esempi verranno presentati rigorosamente in ordine cronologico: per ciascuno di essi è stata scelta una canzone appartenente alla colonna sonora che presenta delle differenze più o meno significative tra l’adattamento italiano e l’originale in inglese. In nota, infine, troverete la traduzione letterale, fatta da me, di ogni canzoncina… ma adesso bando alle ciance: pronti per tornare bambini? Via!
Biancaneve e i sette nani (1937; titolo originale: Snow White and the Seven Dwarfs)
Il primo, indimenticabile classico Disney. La storia la conoscete: una graziosa fanciulla che canta accompagnata dagli uccellini, perseguitata da una matrigna cattiva che si veste di un viola veramente osceno, scappa via nel bosco. Sola e spaventata, fa irruzione in una casa di nani minatori e si fa assumere come governante in cambio di vitto e alloggio. La matrigna cattiva la rintraccia in men che non si dica e si trasforma in una vecchia orrenda, che per lo meno non si veste più di viola; offre a Biancaneve una mela avvelenata, Biancaneve la mangia e finisce in stato comatoso. Non passa molto tempo che un fascinoso principe la sveglia con il bacio del vero amore. Giusto per la cronaca, la matrigna cattiva fa una pessima fine.
La canzone scelta per rappresentare il primissimo capolavoro Disney è il motivetto che i nani canticchiano e fischiettano quando, dopo una giornata di duro lavoro in miniera, arrivano le cinque del pomeriggio, l’ora di andare a casa. È allora che Dotto, il più saggio del gruppo, mette via il piccone e grida a squarciagola: «Ehi hooo!!!»
Con pale e picconi ogni dì veniamo qua
è il tipo di lavoro che ci dà felicità
ed è perché qui sotto c’è
i diamanti e d’or una grande quantità
e così, e così, e così, e così…
ci trovate sempre qui!
Da mattina a sera siamo intenti a lavorar
scaviamo e spicconiamo tutto quello che ci par
troviam diamanti in quantità
e altre gemme d’ogni qualità
anche se ne abbiamo da buttar
noi seguitiamo a scavar!
Ehi hooooo…
Ehi hooooo…
Ehi hooooo…
Ehi hooooo!
Ehi ho, ehi ho, a casa a riposar!
We dig dig dig dig dig dig dig dig
In our mine the whole day through
To dig dig dig dig dig dig dig dig
It’s what we like to do
It ain’t no trick
To get rich quick
If ya dig dig dig
With a shovel or a stick
In the mines, in the mines, in the mines, in the mines…
Where a million diamonds shine
We dig dig dig dig dig dig dig dig
From early mornin’ til’ night
We dig dig dig dig dig dig dig dig
Up everything in sight
We take our time
Then find some more
There’s thousands to be sometime born
And we don’t know what we dig them for
We dig dig dig dig dig
Hi hoooo
Hi hooooo
Hi hoooooooo
Hi hooooo
Hi ho Hi ho it’s home from work we go[1]
Come si noterà subito, il testo originale sembra molto più lungo: ciò è dovuto al fatto che le parole nella canzone inglese vengono pronunciate molto velocemente, in particolare quel “we dig”, ripetuto più e più volte nel testo (tradotto in italiano: “noi scaviamo”). Il lavoro degli adattatori italiani, allora, è stato senza dubbio encomiabile: non soltanto hanno dovuto trovare un’alternativa molto più variegata rispetto all’originale, ma hanno dovuto farlo rispettando in pieno il ritmo della melodia e, come se non bastasse, addirittura in rima! Niente male, eh?
Cenerentola (1950; titolo originale: Cinderella).
Il cartone animato che ha fatto sognare e fa sognare ancora milioni di bambine. Una giovane e dolce fanciulla subisce quotidianamente maltrattamenti domestici da matrigna (no, non è la stessa di Biancaneve) e sgraziate sorellastre. Un’occasione di riscatto le si presenta quando il re organizza un ballo a corte per trovare una moglie al principe, talmente pigro che non riusciva a trovarsela da solo. Cenerentola vuole andare al ballo ma le sorellastre le rovinano il vestito. Allora la Fata Madrina gliene fabbrica uno lì per lì, con la promessa che la fanciulla debba piantare tutti in asso a mezzanotte, sennò tornerà una stracciona. Cenerentola ha giusto il tempo di far innamorare il principe, che scatta la mezzanotte; nella fuga, perde la scarpetta di cristallo che aiuterà il principe a rintracciarla. Alla fine la matrigna non muore ma sicuramente non ci fa una bella figura.
Il motivo che Cenerentola intona quando si alza al mattino è celebre e dolcissimo; quando lo si ascolta, non si può fare a meno di provare un moto di speranza. Dopotutto…
I sogni son desideri
di felicità.
Nel sonno non hai pensieri.
Ti esprimi con sincerità.
Se hai fede chissà che un giorno
la sorte non ti arriderà.
Tu sogna e spera fermamente.
Dimentica il presente
e il sogno realtà diverrà.
A dream is a wish your heart makes
when you’re fast asleep.
In dreams you lose your heartaches.
Whatever you wish for, you keep
have faith in your dreams and someday
your rainbow will come smiling thru.
No matter how your heart is grieving
if you keep on believing
the dream that you wish will come true[2].
L’adattamento italiano è semplicemente favoloso. Per mantenere il più possibile le affinità con l’originale, i nostri traduttori hanno davvero fatto del loro meglio; in particolare, i versi “chissà che un giorno/la sorte non ti arriderà” richiamano gli originale “and someday/your rainbow will come smiling thru” (“il tuo arcobaleno verrà a sorriderti”): in entrambi i casi è stato conservato l’elemento del sorriso. Unica differenza un po’ più marcata il fatto che nell’originale inglese le parole insistono sul dolore del presente (“No matter how your heart is grieving”: “Non importa quanto il tuo cuore stia soffrendo”), mentre la Cenerentola italiana canta semplicemente: “Dimentica il presente”.
La carica dei 101 (1961; titolo originale: One Hundred and One Dalmatians)
Il più animalista dei capolavori Disney. Una giovane coppia di sposi ha una coppia di cani dalmata, Pongo e Peggy, che sforna un bella cucciolata. Il datore di lavoro della donna, una squilibrata con gusti discutibilissimi in fatto di moda, vorrebbe farsi una bella pelliccia di pelle di cane; perciò fa rapire non soltanto quei cuccioli, ma molti altri, fino a raggiungere quota 99 (più la coppia di dalmata fanno 101). Pongo e Peggy riescono a trovare i loro cuccioli e a mettere in salvo tutti gli altri; dopo essere stata picchiata selvaggiamente da alcuni animali da fattoria, Crudelia De Mon, la squilibrata, viene sbattuta in galera.
L’esilarante personaggio della cattivissima Crudelia ha un nome diverso nell’originale inglese: si chiama infatti Cruella De Vil. L’aggettivo “cruel”, in inglese, vuol dire appunto “crudele”; mentre “devil” significa “diavolo”. Il gioco di parole con la particella “De” del cognome è stato possibile anche in italiano, dove “De Vil” è stato reso con “De Mon”. Gioco facile, dunque? Certamente non per la celebre canzone che Rudy, il maschio della “coppia di umani”, canta al pianoforte.
Crudelia De Mon
Crudelia De Mon
farebbe paura persino a un leon.
Al sol vederla muori d’apprension.
Crudelia, Crudelia
è più letale lei
d’uno scorpion.
Crudelia
Crudelia
De Mon.
Crudelia fa l’effetto
di un demonio
e dopo il primo istante
di terror
ti senti in suo poter
e tremi al sol veder
gli occhi di felino predator.
Non può essere uman
crudele vampir
dovrebbe per sempre
dal mondo sparir.
Che gioia allora,
che soddisfazion,
Crudelia
Crudelia
De Mon.
Cruella De Vil
Cruella De Vil
if she doesn’t scare you
no evil thing will.
To see her is to
take a sudden chill.
Cruella, Cruella
she’s like a spider waiting
for the kill
look out for Cruella De Vil.
At first you think
Cruella is the devil
but after time has worn
away the shock
you come to realize
you’ve seen her kind of eyes
watching you from underneath
a rock!
This vampire bat
this inhuman beast
she ought to be locked up
and never released
the world was such
a wholesome place until
Cruella, Cruella De Vil[3].
Che a Rudy non piaccia Crudelia è evidente in entrambe le versioni. Ancora una volta gli adattatori italiani sono stati bravissimi: il paragone con un ragno (“She’s like a spider waiting for the kill”: “È come un ragno che aspetta la preda”) è sostituito da quello con uno scorpione, mentre “gli occhi di felino predator” sostituiscono il paragone velato, nell’originale, fra Crudelia e una vipera (“You’ve seen that kind of eyes watching you from underneath a rock”: “Hai visto quegli stessi occhi guardarti da sotto una pietra”). In entrambe le versioni, infine, ci si augura che la terribile signora possa sparire dalla faccia della Terra.
Bene, questa prima carrellata è giunta al termine, ma non temete, perché all’inizio di gennaio ci sarà un’altra puntata targata Disney! Nel frattempo, lasciate perdere il regalo dell’ultimo minuto e godetevi la sensazione di essere tornati bambini per una manciata di minuti; per ritrasformarsi in adulti c’è sempre tempo.
Merry Christmas da Lost in translations!!!
[1] Scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo/nella nostra miniera per tutto il giorno/scavare scavare scavare scavare scavare scavare scavare scavare/è ciò che ci piace fare./Non c’è nessuna scorciatoia/per diventare ricchi presto/se tu scavi scavi scavi/con una pala o un bastone/nelle miniere, nelle miniere, nelle miniere, nelle miniere/dove brilla un milione di diamanti/noi scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo/dal mattino presto fino a notte/noi scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo/portando tutto alla luce./Ci prendiamo il nostro tempo/poi ne troviamo altri ancora./Ce ne sono migliaia che aspettano di nascere./E non sappiamo perché li tiriamo fuori./Scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo scaviamo./Ehi hoooo./Ehi hooo./Ehi hoo.o/Ehi hooo./A casa andiamo dal lavor
[2] Un sogno è un desiderio che esprime il cuore/quando ti addormenti presto./Nei sogni perdi le tue angosce./Puoi tenere tutto ciò che desideri./Abbi fede nei tuoi sogni e un giorno/il tuo arcobaleno verrà a sorriderti./Non importa quanto il tuo cuore stia soffrendo./Se continui a credere/il sogno che desideri diventerà realtà.
[3] Cruella De Vil/Cruella De Vil/se non ti spaventa lei/non ti spaventerà nessun altro male./Vederla è provare un brivido improvviso./Cruella Cruella/è come un ragno che aspetta la preda./Stai attento a Cruella De Vil./All’inizio pensi/che Cruella sia il demonio/ma una volta che il tempo/ha lenito lo shock/realizzi/che hai visto quegli stessi occhi/guardarti da sotto una pietra./Questo pipistrello vampiro/questa bestia disumana/dovrebbe essere rinchiusa/e mai liberata./Il mondo era un posto così sano/prima di Cruella Cruellda De Vil.