Come si fa a snobbare una gara quando si disputa a circa mezz'ora da casa tua?
Mi presento quindi venerdì alla 3° CORRENDO CON L'AVIS di SANDIGLIANO, gara non agonistica, giusto per avere un test per la TUTTADRITTA, che si sarebbe corsa la domenica successiva. Otto chilometri asfaltati e quasi interamente pianeggianti da percorrere, duecento (a occhio) partecipanti al via. E' in gare rilassate come queste che si riscopre il piacere puro della corsa. Per ritrovarlo, imposto sul garmin la distanza come unico dato visibile, e corro con una t shirt anonima. Mi gusto il piacere di poter partire dalle prime file. Sì è in pochi, e dunque non si può contare sul gruppone che ti avvolge davanti e dietro diminuendo la sensazione di fatica.
Termino a 4:14 di passo medio.
Domenica:
Parto con a fianco Alberto, che incontro con piacere per la prima volta, sceso da Domodossola per vivere l'esperienza di questa gara "popolare" da una parte, e fùcina di pb dall'altra. Quest'anno, non potendo contare sull'appoggio logistico della morosa, ho parcheggiato a Stupinigi, a due chilometri dall'arrivo, percorsi in preda ad una fretta poco dissimulata, fino alla fermata delle navette che trasportano i podisti alla partenza. Cinque minuti di attesa davanti ad una di queste, stranamente chiusa, e vuota, fino a capire che era ferma per un guasto. No problem, ecco che ne sta arrivando un’altra. La calca è tale, e la mia posizione al suo interno così sfavorevole, che non riesco a entrarvi. Questa riparte con le porte automatiche che a momenti tranciano a metà due podisti, abbarbicati ai sostegni come due cozze su uno scoglio. Neanche il tempo di maledire la mia decisione di affidarmi alle navette che ne appare un'altra. Questa non intendo lasciarmela scappare: mi porto avanti con decisione a rischio investitura scansandomi all'ultimo istante e guadagnando un'ottima posizione, tanto che le porte automatiche mi si aprono proprio davanti al viso. Entro e riesco pure a sedermi. Il tragitto verso piazza San Carlo mi sembra troppo lento, e friggo lanciando occhiate nervose all'orologio a intervalli di dieci secondi. La partenza è alle dieci, sono quasi le 9.20 ed io devo ancora ritirare il pettorale e caricare la borsa sui camion, che per inciso partono alle 9.30.
Vomitato il carico di podisti all'ultima fermata, esco di corsa dal gruppone dirigendomi verso il ritiro pettorali.
Alberto, che mi aveva aspettato, mi dà una mano per velocizzare le ultime operazioni di messa a punto.
La mia quarta TUTTADRITTA inizia con l'aspettativa di potermi avvicinare ai tempi d’inizio annata, in altre parole tra i 4:10 e 4:15, e con il segreto desiderio di poter ottenere qualcosa di più.
Superato quasi indenne le insidie del "tappo iniziale", con un primo chilometro a 4.30, imposto la progressione.
Funziona tutto bene fino all'ottavo, quando mi accorgo di non avere più la forza mentale di spingere oltre. Questa volta non sono le gambe a tradirmi, ma un’indefinibile "poca voglia" agonistica, una scarsa brillantezza che si riflette in un desiderio di tirare i remi in barca ancor prima di poter scorgere, da lontano, l'inconfondibile sagoma della Palazzina di Caccia.
0:43:17.30 - media totale 4'19" min/Km
La consapevolezza di aver migliorato di trentotto secondi il tempo dell'anno scorso non mi è di conforto, viste le aspettative, conscio che tutti gli altri blogger hanno portato a casa dei tempi da urlo.
Una TUTTADRITTA, quindi, nel segno dei blogger, a parte il sottoscritto. Avesse piovuto, avrei almeno potuto dire di aver sbagliato nella scelta delle scarpe.
Un saluto a tutti!