“Ora posso andare.
Sono isolato acusticamente.
Posso affrontare il percorso a piedi.
Vado a destra.
A passi rapidi.”
Un giovane uomo si aggira per le strade di Palermo, in un’anomala notte invernale di scirocco. Stralunato, dolente, confuso, intriso di dolore e pena, con la cuffia dell’iPod che gli rimanda nelle orecchie una colonna sonora composta per l’occasione che fa da contrappunto alle sue parole e lo aiuta a creare una bolla di non-comprensione tra sé e il mondo, il protagonista si imbatte in una ragazza misteriosa, sofferente e sconvolta, in fuga da qualcosa di poco chiaro. La condivisione di poche parole, lunghi silenzi e un rammarico simile li lega; e sarà la sua presenza pericolosa e non-rassicurante a spingerlo a tornare verso territori conosciuti, per scoprire che forse c’è ancora tempo per recuperare quello che si pensava perso per sempre.
Il romanzo è strutturato come un lungo monologo interiore, i rari dialoghi, asciutti e stringati, si inseriscono con delicatezza nel flusso ininterrotto di parole; il protagonista, animale notturno che trova nei gatti neri, presenze eleganti, silenziose, quasi evanescenti, delle sorte di alter ego, si aggira in una città che sembra uno scenario da film: dalle aberrate scenografie espressioniste delle pellicole di Fritz Lang alle location familiari ed inquietanti di Fuori orario, i richiami cinematografici sono numerosi. La descrizione di una Palermo notturna angosciante e discontinua è molto interessante.
A passi rapidi è un noir dal ritmo sostenuto, incalzante, insistente; la lettura scorre rapida, pungolata da una scrittura tagliente, incisiva, priva di sbavature, cesellata con perizia. I toni cupi sono rischiarati da espressioni dalle quali traspare una ghignante, raffinatissima ironia. La particolare scelta stilistica di usare solo frasi molto brevi – quasi nessuna supera la lunghezza di un rigo – è sottolineata graficamente da un’impaginazione che evidenzia ed enfatizza questa modalità narrativa. Il romanzo, che prende la forma esteriore quasi di un lungo poema, è puntellato dai titoli dei brani musicali che l’anonimo protagonista, nella sua autistica corsa attraverso la città, ascolta con vorace piacere: dai Joy Division ai Velvet Underground agli Smiths, la lettura di questo libro è anche un’esperienza musicale da non sottovalutare.
Maria Di Piazza
Sergio Cataldi, A passi rapidi, Navarra Editore, 2010, pagg. 144, € 12,00.