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A Piazza San Giovanni è successo qualcosa

Creato il 23 febbraio 2013 da Diarioelettorale

Eccellente ed utilissima per comprendere ciò che è accaduto e perchè accadrà ciò che è inevitabile che accada, l’analisi di Marco Giusti esperto di comunicazione, critico cinematografico, autore televisivo e regista che è possibile leggere interamente su Dagospia e di cui riporto qui uno stralcio.

Grillo, alla fine, ha avuto gioco facile, ha dribblato tutti e ha segnato a Piazza San Giovanni, lasciando Ezio Mauro a Fabio Fazio per il dopo festival, cacciando a suo modo giustamente tutti i giornalisti italiani dal palco (come avrebbe fatto un Moretti), scatenando l’evento che tutti noi, dentro al cuore, sapevamo possibile e volevamo così.

Il ritorno di un sogno, di una speranza. Che non ci hanno certo dato le campagne elettorali di Bersani, la più grigia, o di Monti, la più inutilmente ricca, o di Ingroia, la più vecchia, o di Berlusconi, la più divertente, perché tutta costruita al di dentro di una strategia televisiva, ma la più limitata essendo ormai la tv uno strumento che comunica quasi esclusivamente coi vecchi.

Grillo, a San Giovanni, ha distrutto l’immagine di Crozza a Sanremo, lui sì è un vero stand-up commedia, ha inglobato dentro un evento televisivo, perché questo era, tutta la grande comunicazione da primo maggio comunista, Benigni e Berlinguer, attaccando pesantemente il PD e Bersani esattamente come fece tanti anni fa a Sanremo con Craxi e i Socialisti.

Anche se è un paese strano, ancora scosso dalla vittoria di Marco Mengoni al Festival, dal goal di Totti alla Juventus, dal richiamo incredibile di Siani al cinema, dove nell’unico reality politico che abbiamo fatto si è preferito Bersani a Matteo Renzi, l’unico in grado di poter competere in tv con Berlusconi e sul palco con Grillo, dove dopo vent’anni di berlusconismo e un anno di montismo non siamo ancora usciti dalle nostre prigioni, è stata una campagna elettorale meravigliosa. E qualcosa è davvero cambiato.


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