I vialetti del giardino erano curati, incorniciati dall'erba verde di giugno appena tagliata.
D'un tratto sfilò i piedi dalle scarpe nuove e fece un passo a piedi nudi, così, per provare.
Il sole del pomeriggio aveva scaldato le pietre.Scotta.
I piedi pallidi che non avevano quasi mai visto la luce del sole cominciarono a muoversi, prima piano, poi sempre più veloce.
Stava correndo a piedi nudi. Sulle pietre del sentiero, sull'erba dei prati scoscesi, sulla nuda terra dove i semi dormivano aspettando di nascere.
Era una sensazione strana, mai provata prima.Sono viva.Non ebbe paura di inciampare, di prendere una sorta, di rompere un tacco o di rovinare la vernice delle scarpe. Per una volta sentiva la terra sotto i piedi.Per una volta non c'erano ostacoli fra lei e il mondo su cui camminava, e sentiva che non sarebbe mai più inciampata.
E se cadeva, non sarebbe caduta da una scarpa al terreno, ma semplicemente avrebbe abbracciato la terra con tutto il corpo, non solo con la pianta dei piedi.Per una volta la terra aveva trovato il suo corpo e le diceva che quello che sentiva sotto di sè non era altro che l'argilla da cui era nata, non era altro che vita sotto un'altra forma, e che ci sarebbe sempre stata.Sono libera.