Magazine Diario personale

A piedi nudi, il diritto alla città

Da Trame In Divenire @trameindivenire

Sognare a occhi aperti è una facoltà umana. Ogni sogno è una visione (talvolta fantastica) di un’altra realtà. Far si che un sogno lucido ad occhi aperti (per il sognatore) diventi realtà è un dovere a cui sottendere, affinché la realtà altra emerga.  Così è per tutti i sogni possibili, quelli individuali e quelli collettivi.

Ora a Messina c’è chi ha trasformato il sogno in realtà. Accorinti, il nuovo sindaco di Messina  e buona parte della città hanno scalzato colletti bianchi e doppiopetti mafiosi. Dimostrazione che almeno questi sogni non sono impossibili.

Un sogno, meglio, una visione ce l’ho anch’io e so di non essere il solo e solo. E’ un sogno collettivo: demolire la cortina lobbista e malavitosa che si confonde ad arte con la politica (senza distinzione di colore e parte) e con i falsi notabili collusi (padroni e servitori), ipocriti benpensanti, che occupano e saccheggiano da troppo tempo la mia città (come del resto accade un po’ in tutta Italia). Che poi, a ben vedere, Fasano, nel suo rapporto con il potere, non è poi così tanto diversa e lontana da Messina.

E’ un sogno possibile e bisognerebbe iniziare a realizzarlo da subito, perché no, magari prendendo ad esempio Accorinti. E allora vorrei vedere chi, tra coloro che siedono a palazzo di città, coglie l’invito a scalzarsi: che poi è un po’ come mettersi a nudo difronte alla città. Un invito che rivolgo soprattutto a l’amico Vito Bianchi (consigliere comunale di opposizione del movimento InComune), per le sue battaglie (che condivido), e per realizzare il sogno, per riprenderci, da cittadini, il diritto alla città. Gli farei volentieri compagnia e non sarei il solo. Magari si potrebbe cominciare dal primo consiglio comunale utile e arrivare a palazzo di città in bicicletta a piedi nudi. Il primo segno ed esempio di un sogno sostenibile che comincia a prendere (sempre più) forma. Ce la possiamo fare.


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