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A Ponticelli si insegna la sartoria ecologica con materiali confiscati all’illegalità

Creato il 22 febbraio 2016 da Vesuviolive

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A Ponticelli in una via poco conosciuta, uno spazio ecologico da anni, si fa portatore della sostenibilità. Si chiama Re Mida ed è gestito da  Paola Manfredi, Anna Marrone e Mariarosaria D’Ambrosio. La via in questione è via Curzio Malaparte, adiacente al parco Europa e al più conosciuto Rione De Gasperi.

Proprio nella sede di Re Mida è nata una sartoria. Si tratta di una sartoria sui generis, poiché tutti i prodotti vengono composti con materiali riciclati e, nello specifico, sequestrati ad aziende che operano illegalmente.

Il progetto, che prende il nome ‘Attaccar bottone 2.0: mani, testa e cuore’ e finanziato dall’otto per mille della Chiesa valdese punta, soprattutto, a stimolare la creatività e l’artigianato in un ambiente sano ed ecologico. Ci sono alunne pronte ad imparare e Cira, sarta esperta, lì per insegnare. Le donne in “aula” ne sono 20 e tutte dai 18 ai 40 anni, speranzose che un giorno, oltre ad aver assimilato tecniche e conoscenze, possano usarle nel mondo del lavoro. Da qui probabilmente nascerà una cooperativa.

Molti sono gli alunni delle scuole che vanno a visitare il complesso, saltellando tra le stoffe colorate e materiali di scarto. È dal 1999 che Re Mida esiste a Ponticelli, tuttavia sembra figlio di idee nuove, attuali e di tendenza.

È la silenziosa rivoluzione della periferia, l’assordante quiete che si cela nei piccoli gesti e nelle grandi idee. È l’educazione che bisogna dare ai nostri figli e a volte, ai nostri genitori.


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