A Porcia (Pordenone) polemiche sulla campagna dell'associazione degli atei

Il Comune di Porcia, nei pressi di Pordenone, è salito agli onori della cronaca per il caso del manifesto affisso dall' Unione atei agnostici razionalisti ( Uaar), predisposto per la campagna "Viviamo bene senza D". La scelta di Porcia non è stata casuale, perché l'estate scorsa la stessa Uaar aveva denunciato il fatto che alle famiglie, per far partecipare i propri figli al centro estivo organizzato dalla locale parrocchia in convenzione con il Comune, era richiesta anche l'iscrizione ad un'associazione cattolica. Il manifesto ha incontrato le critiche di sindaco e parroco. In particolare, quest'ultimo ha affermato: "Dieci milioni di italiani vivono meglio senza Dio? Gli altri 50 vivono meglio con lui". In risposta, l'associazione degli atei ha sostenuto che "nel manifesto [...] si parla di dieci milioni di persone che vivono "bene" senza D, come risposta a luoghi comuni diffusi. Non abbiamo mai scritto che atei e agnostici vivano "meglio" rispetto ai credenti, come invece attribuisce il parroco. Non siamo così arroganti, né pretendiamo di avere in tasca la verità". L'associazione ha segnalato anche che uno dei manifesti affissi è stato strappato a metà ( qui l'articolo del Messaggero Veneto, qui il comunicato Uaar).