A Pordenone si torna a discutere dell'ambulatorio ospedaliero per gli irregolari

Creato il 22 luglio 2011 da Gaetano61
Dopo la manifestazione svoltasi lo scorso 9 luglio nel centro di Pordenone da alcune associazioni che tutelano i diritti degli immigrati, è stata posta all'attenzione del sindaco Pedrotti la questione della riapertura dell'ambulatorio ospedaliero dedicato ai cittadini stranieri che non sono in possesso del permesso di soggiorno. Il sindaco ha condiviso la richiesta. La Lega Nord  non ha perso un attimo per "sparare" sul primo cittadino. Non si tratta solo del fatto che la perdita del posto di lavoro e, prossimamente, della possibilità di attingere alla cassa integrazione, vedrà trasformare molti cittadini stranieri (solo nella provincia di Pordenone si stimano cinquecento unità) in "irregolari", ma soprattutto del fatto che, al di là di trovarsi o meno nella condizione di lavoratore, l'art. 35 della Testo Unico sull'immigrazione (Dlgs n. 286/1998) preveda all'art. 35 quanto segue: 
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...omissis...
3. Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all'ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei presìdi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva. Sono, in particolare garantiti: a) la tutela sociale della gravidanza e della maternità, a parità di trattamento con le cittadine italiane (omissis);b) la tutela della salute del minore in esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176; c) le vaccinazioni secondo la normativa e nell'ambito di interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni; d) gli interventi di profilassi internazionale; e) la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventualmente bonifica dei relativi focolai. 4. Le prestazioni di cui al comma 3 sono erogate senza oneri a carico dei richiedenti qualora privi di risorse economiche sufficienti, fatte salve le quote di partecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani. 5. L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano. 6. Fermo restando il finanziamento delle prestazioni ospedaliere urgenti o comunque essenziali a carico del Ministero dell'interno, agli oneri recati dalle rimanenti prestazioni contemplate nel comma 3, nei confronti degli stranieri privi di risorse economiche sufficienti, si provvede nell'ambito delle disponibilità del Fondo sanitario nazionale, con corrispondente riduzione dei programmi riferiti agli interventi di emergenza.  """ Si tratta del più elementare rispetto per la persona umana, al di là della sua nazionalità e condizione rispetto alla legge, tradotto in norma giuridica. Non vorrei che la coabitazione con Berlusconi abbia portato la Lega Nord a dimenticare il principio del rispetto, se non dello spirito, almeno della lettera di una legge dello Stato. 

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